Gli adonolfiniani non sanno manco di cosa parlano (ma urlano lo stesso come indeminiati)
A Mario Adinolfi non va bene che il Belgio possa togliere l'indicazione del sesso dalla carta d'identità, anche se lo avevano introdotto solo nel 2003 e non è il primo stato a decidere che quella indicazione è del tutto ininfluente.
Asserendo che il suo partito metterà a frutto il loro 0.18% di voti per dichiarare guerra al Belgio ed impedire che altri stati possano tutelare i loro cittadini, è con la sua consueta arroganza che il fondamentalista scrive:
Ma se Adinolfi dice che lui ha la necessità di veder scritto sulla sua carta d'identità una specifica sul contenuto delle sue mutande, tragicomiche sono le teorie dei suoi seguaci:
Peccato che la legge belga preveda che il genere possa essere cambiato una sola volta nella vita (con un massimo di sei mesi per un eventuale ripensamento) e dunque pare strano che i seguaci di Adinofli dicano che, potessero morire i loro figli, si possa cambiare genere ogni settimana. Insomma, non sanno manco di cosa parlano.
Ed ancora, dicono che se Adinolfi non otterrà che il contenuto delle sue mutandone iscritto agli atti, il Belgio avrà conseguenze catastrofiche. Tipo il tornare a quando quel dato non era indicato perché del tutto irrilevante?
Ma con tutti i problemi che abbiamo, davvero la loro unica ossessione è quella di guardare dentro le mutande degli altri? E ora chi glielo dice che nella carta d'identità che abbiamo usato per decenni in Italia non c'è alcuna indicazione sul sesso?
Adinolfi l'avrà aggiunto a penna sulla sua?