I misogini tornano ad attaccarci: «Gayburg è come gli zerbini eterosessuali, ma senza la vana speranza di rimediare della fic*»
Lo scorso aprile, il signor Eric Lauder ci pregò in ginocchio di non denunciarlo per diffamazione aggravata per averci definito "pezzo di merd*" in un articolo gravemente diffamatorio intitolato "Gayburg: dai nemici dei padri separati arrivano nuove balle misandriche".
Vedendolo singhiozzare come una scolaretta, avevamo deciso di lasciar correre dato che il signorino aveva cancellato quella pagine diffamatorie. Peccato che il signor Eric Lauder sia tornato a insultarci in difesa di un sito misogino che avevamo criticato per i suoi violenti attacchi alla comunità gay.
Ed è così che lo troviamo a scrivere:
Per prima, ma meno importante, cosa: La Fionda è da sempre aperta al dialogo e al confronto con chiunque non la pensi come loro. Gayburg mostra invece un’attitudine autoritaria e censoria. Già questa differenza da sola potrebbe essere sufficiente a preferire i primi, ma in realtà, come anticipato, non è fondamentale. Invito poi a dare un’occhiata alla nostra pagina Siti Consigliati, dove c’è La Fionda, ma non Gayburg.
Se non è chiaro in che modo dovrebbe avere rilevanza il fatto che lui non ci suggerisca sul suo sito, fa anche sorridere che scriva quelle parole dopo essersi offerto di linkarci per non essere denunciato (proposta che ovviamente abbiamo gentilmente declinato dato che non ci interessa essere linkato da siti che istigano alla misoginia)
Dopo quella patetica premessa, il signor Eric Lauder inizia a dire che lui ha deciso che noi non saremmo amici dei gay e che il sito che lui ama alla follia sarebbe amico degli uomini perché incline a disprezzare le donne:
Perché, pur con tutti i suoi errori e difetti, La Fionda è un sito amico degli uomini. Gayburg, al contrario, a nostro giudizio non è neanche veramente amico dei gay, e men che mai degli uomini di altro orientamento sessuale: anzitutto Gayburg è spudoratamente negazionista della violenza delle donne su ragazzi e uomini: sono addirittura arrivati a definire “mettere a rischio l’incolumità delle donne” l’elenco che La Fionda tiene e che documenta la violenza femminile ai danni di bambini e anziani e le false accuse.
Se si commenta da solo loro presunto elenco finalizzato alla negazione del sessiamo che ricorda il sito "tutti i crimini degli immigrati" che tanto eccita i fascisti, non capiamo da dove abbia preso quel virgolettato che ci attribuisce. Ed è a quel punto che rincara la dose:
Secondo, ma non certo meno importante, Gayburg supporta la politica dei centri antiviolenza di non accogliere vittime di sesso maschile (neanche se gay, ovviamente) e neppure i figli maschi delle vittime femmine, se questi sono maggiori di 12-14 anni. Pur usufruendo i CAV di contributi pubblici, pagati da tutti gli uomini, gay compresi. E non mi si venga a dire che le donne eterosessuali sarebbero “più discriminate” dei gay perché altrimenti vi mando dove sapete, raccomandandovi di tirare l’acqua quando avrete finito: solo quelli come Gayburg possono fare finta, quando la voce del padrone tuona (in assenza, per ovvi motivi, del richiamo della foresta…), di credere a una simile baggianata…
Interessante è la sua teoria sul fatto che i gay sarebbero da trattare come donne e che i centro contro la violenza sulle donne dovrebbero accogliere uomini perché pagati anche dagli uomini. Peccato che sia normale che i centri che si occupano di un fenomeno siano limitati a quello, con i centri contro la violenza sulle donne che si occupano di donne vittima di violenza e con i contro la discriminazione delle persone lgbt che si occupino di gay.
Ma è negando l'evidenza che il signor Eric Lauder torna a diffamarci scrivendo:
Pertanto se una donna abusasse sessualmente di un ragazzo gay, magari minorenne, ci si può ragionevolmente aspettare che Gayburg faccia finta di niente e non ne faccia cenno, salvo se la donna in questione fosse percepita come “di destra” per così dire: d’altronde, seguendo la loro stessa logica, se ne desse informazione “metterebbe a rischio l’incolumità delle donne”!
Insomma, il signorino pare scimmiottare Adinolfi nell'accostarci alla pedofilia. E vedremo come ne risponderà se questa volta procederemo con la querela senza farci impietosire dalle sue lacrime. E non va meglio quando aggiunge:
Si tratta di posizioni politiche gravissime e palesemente indegne per chi dice di tenere ai diritti dei gay, forse ancora di più la seconda: le vittime gay non vengono accettate nei centri antiviolenza sulla base dell’idea femminista – immorale e ingiustificabile ma ossequiosamente approvata da Gayburg – che il loro essere uomini traumatizzerebbe le vittime femmine: poco importa se sono vittime anche loro, sono uomini, traumatizzanti a vedersi, e pertanto si arrangino. Un approccio concettuale che qui a TIMI definiamo “leghismo del sesso“.
Se preferiamo non indagare su quale sarebbe la teoria del "leghismo del sesso" teorizzato dal fan di Pillon, il signorino prosegue con teorie sempre più surreali:
Ciò secondo noi dimostra che le sparate misandriche le vedono eccome, non sono ciechi né stupidi, ma forse sono sotto l’influenza della politica, non sono affatto apartitici, tutto il contrario: assecondare la linea di ben determinate forze politiche pare essere la loro vera priorità, ancora prima che difendere i diritti dei gay…
Ecco una possibile spiegazione di ciò che secondo Domenico Schiafalà de “La Fionda” sarebbe “inspiegabile”… la contiguità tra le associazioni misandriche e quelle GLBT, per quanto inspiegabile, è purtroppo reale ed esiziale).
…ecco forse perché tante associazioni GLBT, non certo solo Gayburg, ogni tanto, o anche spesso, si mettono a pecorina di fronte alle femministe, a volte anche a costo di negare gli stessi diritti dei gay: non hanno un improvviso turbinio di fantasie eterosessuali masochiste, bensì potrebbero essere legate politicamente ai medesimi partiti delle femministe.
Dopo una lunga serie di altre teorie bislacche, il signor Eric Lauder teorizza che non si possano difendere i diritti di chi non è oggetto delle proprie attenzioni sessuali:
Non lo leggerete mai, né su La Fionda né su Gayburg. Solo noi possiamo dirlo, perché non diventiamo isterici davanti all’omino di pan di zenzero né ci comportiamo da patetici zerbini che si prostrano davanti alle femministe come per dimostrare di essere utili alle donne pur non essendone sessualmente attratti.
A quel punto ribadisce tutto fiero che lui vuole distruggere le donne:
Non accetteremo una resa condizionata né una resa incondizionata. Andremo avanti sino alla totale distruzione del nemico, sino a cancellare ogni traccia della sua esistenza. Chi si oppone a che si dica ‘viva i loro corpi, viva le loro anime’ di mio figlio e dei suoi coetanei deve essere messa in condizione di non poter nuocere mai più. Senza se e senza ma. Chi cerca la mediazione è complice. Chi propone altri bersagli è complice: il nemico è il femminismo. Chi è interessato a scoparle è complice. Chi dice che una volta c’è stato un femminismo buono è complice. Chi dice “queste non sono vere femministe” è pure peggio di queste. Non siamo stati noi ad iniziare questa guerra, ma saremo noi a finirla. Volevate distruggerci e per questo sarete distrutte: io mi fermerò soltanto quando ci saranno tempeste sui social contro chiunque giustifichi una qualunque idea, frase o parola femminista.
Tra i commenti, inizia a dire che il suo impegno è politico dato che lui ha sostenuto Fabrizio Marchi alle comunali di Roma perché prometteva centri anti-violenza per soli uomini. Teorizza poi che i centri anti-violenza dovrebbero «accogliere anche i gay maltrattati dai compagni», negando che in quel caso non esisterebbe il fenomeno culturale che è alla base del femminicidio ma si sarebbe davanti ad uno scontro alla pari in cui non c'è un soggetto più debole dell'altro.
A un tratto, arriva persino a scrivere:
Invece qui c’è qualcosa di ben più grave: questi fanno i “machos” che negano che una donna possa abusare sessualmente di un uomo. Come uno zerbino eterosessuale, ma senza la vana speranza di rimediare della fica. Patetico..
In più spulciando viene fuori che trovano “normale” e anzi “giusto” che i CAV non ammettano vittime gay: omofobi, anzi omofobia interiorizzata.
Sarebbe omofobo ritenere che le donne vittima di violenza siano tutelate come sarebbe stato doveroso tutelare anche i gay nonostante il suo Pillon si sia opposto a quella legge di civiltà che esiste persino nella sua Ungheria?
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