I no-vax dicono che i vaccini servano alla "sostituzione etnica". Belpietro ci contrappone i bambini


Non passa giorno senza che i no-vax non si inventino una qualche polemica con cui cercare di sabotare la campagna vacciniale ed offrire centinaia di morti ai neofascisti. Eccitando l'ex consigliere fascista Fabio Tuiach, è il solito Maurizio Blondet ad aver inventato un pretesto che potesse permettere di usare il razzismo contro il bene della società:



Ovviamente la notizia è stata ripresa anche dal quotidiano di Maurizio Belpietro, il quale ha cercato da subito di alimentare le paure dei genitori sostenendo contrapponendo i migranti odiati dai leghisti ai bambini:



Nel suo articolo, è usando un linguaggio da propaganda anni Venti che il signor Blondet scrive:

Decine di milioni di migranti potrebbero vedersi negare i vaccini COVID-19 da un programma globale in quanto alcuni importanti produttori sono preoccupati per i rischi legali derivanti dai possibili effetti collaterali dannosi.

Sostenuto che i vaccini farebbero male, Blodet arriva a scrivere:

Capito come funziona? I vaccini che voi vi fate somministrare e per i quali vi viene richiesto preventivamente di firmare una liberatoria dallo stato sono disciplinati dai contratti nazionali. È ormai noto che tali contratti, benché ufficialmente secretati, esentino il produttore da qualsiasi responsabilità in caso di reazioni avverse e conseguenti cause legali. Migranti e richiedenti asilo che vengono vaccinati con dosi umanitarie, però, non sono coperti dai contratti nazionali. Ecco perché i produttori di vaccini esitano a inviare dosi umanitarie a chi non viene vaccinato nell’ambito di un programma nazionale disciplinato da un contratto. Al di fuori di quel quadro giuridico, che li esenta da qualsiasi responsabilità, i produttori preferiscono ovviamente non vaccinare nessuno. Chissà perché.

Insomma, il complottismo pare essere diventato il lodo dio.
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