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La Francia ha vietato le cosiddette "terapie riparative"

Con 305 voti a favore e 28 contrari, il Senato francese ha approvato una legge che vieta le cosiddette "terapie di conversione" dell'"omosessualità e punisce con multe fino a 45 mila euro e un massimo di tre anni di prigione chiunque provi a cambiare l'orientamento sessuale o l'identità di genere delle proprie vittime.
Un cambiamento impossibile, dato che quelle pratiche sono pseudoscientifiche e finiscono solo con l'aumentare il rischio di problemi di salute mentale, malattie sessualmente trasmissibili e abuso di droghe.
La pratica, che è stata definita “tortura” dalle Nazioni Unite, ma in Francia vevivano ancora praticate da almeno due gruppi molto conosciuti: gli evangelici di Torrents de Vie e il gruppo cattolico Courage, secondo il quale l'omosessualità sarebbe «una devianza nata dal trauma» e «non esiste nessuno che ami davvero qualcuno dello stesso sesso».
Norme simili esistono già in altri Paesi come Germania, Malta, Taiwan, Ecuador e 20 stati degli Stati Uniti d'America.
Come successo anche in Italia nella fase di discussione del ddl Zan contro l'omobitransfobia, la legge francese è stata criticata da alcune attiviste femministe trans-escludenti perché, oltre a vietare le terapie di conversione contro gli omosessuali, includeva anche un riferimento all’identità di genere.


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