Martino Mora si dice «perseguitato» perché «rifiuto il travestitismo» in classe
Martino Mora dice che gli anti-fascisti sarebbero fascisti con i fascisti e che chi non è intollerante quanto lo è lui dovrebbe essere tollerante verso gli intolleranti. Insomma, un bel gioco di parole che porta il signorino a sostenere che lui debba poter invocare la censura della libertà di espressione dei suoi studenti perché di estrema destra, ma che gli altri non dovrebbero poterlo criticare in nome della tolleranza che a lui non piace. E chissà se poi sosterrà che anche i preti pedofili andrebbero tollerati dato che contrastare i loro stupri significherebbe discriminare chi pratica la pedofilia...
Dicendosi "perseguitato" dalla libertà di opinione altrui, il professore elogiato da Belpietro e Fratelli d'Italia scrive:
La confusione è tanta, dato che il professore è stato contestato per essersi rifiutato di fare lezione a chi protestava contro il sessiamo durante la Giornate intenzionale contro la violenza sulle donne, il che non pare avere rilevanza con il suo sostenere che lui parlerebbe da "privato cittadino" nell'esprimere teorie incompatibili con il suo ruolo da professore.
Preoccupante è anche l'invito finale, in cui il professore invoca una jihad contro chi contesta l'odio e critica un professore che diffonde pubblici commenti in cui insulta Papi, Presidenti del Consiglio e chiunque non sia conforme al pensiero unico della propaganda di estrema destra. Non a caso, il signor Mora conia il termine «travestitismo» che mira ad identificare come una "ideologia" tutto ciò che non piace all'estrema destra, anche se qui si parlava di studenti che hanno indossato una gonna contro il sessismo.