Mirko De Carli mira alla contrapposizione: «I gay ci rompono le scatole e ci offendono»
Mirko De Carli sostiene che i gay romperebbero le scatole ai maschi eterosessuali. Riassume così l'imbarazzante intervento che ha sbraitato da Del Debbio all'interno di una imbarazzante polemica che le destre populiste hanno creato in occasione del Natale, sostenendo a lui e alle destre neofasciste non sta bene che in Norvegia possano fare gli spot che vogliono, che una rivista trans possa promuovere accettazione e non discriminazione nel nome della Madonna o che a Modena ci sua un Babbo Natale che Fratelli d'Italia sostiene sarebbe gay perché ritenuto poco virile (e dunque omosessuale agli occhi di chi ritiene che i gay non sarebbero veri uomini come il loro virile Simone Pillon o il loro virilissimo Mario Giorndano).
Tutto felice di come la sua amichetta e conduttrice di Radio Maria abbia urlato che lei proverebbe «disgustato» davanti all'amore di chi non chiava luna o più vagine, De Carli pare eccitato nel aver creato un pretesto per istigare alla discriminazione e creare contrapposizioni che ricordano gli albori del nazifascismo:
Peccato che lui faccia soldi rompendo le scatole ai gay, arrivando a starnazzare che lui su sente «discriminato» se una ragazzina 15enne trans potrà prendere il bus senza subire umiliazioni o se uno studente trans non viene etichettato al femminile. Rompe le scatole quando i gay chiedono di non essere picchiati dai fascisti, ma poi starnazza che il Natale dei gay sarebbero depravate «festicciole» mentre lui e quel suo capo che ha due famiglie onorerebbero imprecisate «tradizioni millenarie di un popolo». Insomma, i termini fascisti che lo vedono attribuisci la volontà popolare mentre accusa i gay di depravazione come si faceva negli anni in cui uccidere un gay non era reato.
Tra i tag, promuove il suo partito omofobo e quell'organizzazione che lui sostiene finanzierà chiunque discriminerà i gay. E ovviamente dice che lui non permetterà ai gay di poter vivere in santa pace in quanto lui ritiene che le loro vite siano un'offesa ai suoi desideri sessuali da maschio che si eccita sessualmente alla vista di una donna.
E se De Carli ha ringraziato quanti hanno elogiato il suo dirsi mortalmente offeso da un singolo Babbo Natale che, tramilioni, bacia un uomo, caso vuole che non abbia risposto a chi commenta:
Peccato sia una domanda che meriterebbe risposta, anche se lui preferisce raccontare che il tutù sarebbe "da gay" come sostiene il partito di Giorgia Meloni.