Negrini torna a sfottere i vaccinati

Attilio Negrini è tornato a mostrarci come i no-vax irridano la scienza in quel loro cercare di ridicolizzare qualunque azione possa aiutarvi a vincere sul virus. Nonostante sia chiaro a tutti che la protezione deli vaccini non è del 100% e che i vaccini riducono solo il rischio di contagiarsi, di contagiare o di finire in terapia intensiva, irride i vaccinati che lavorano negli ospedali e che faranno tamponi. A quel punto sostiene che se si accetta quella prassi, allora significa che i professori no-vax avrebbero dovuto potersi presentare in classe non vaccinati e con un tampone che non garantisce alcuna protezione agli studenti.
A quel punto, dicono che l'esame che definisce i positivi non sarebbe attendibile perché non basta per ottenere un greenpass che permetta di presentarsi non vaccinati in ufficio, entrando in un discorso di irrazionalità tale che pare superare ogni decenza:

E subito arrivano anche gli elogi al prete no-vax che insulta i fedeli vaccinati usando simboli sacri per propaganda politica a sostegno delle teorie neofasciste:

Ma non è un presepio o l'irrisione della verità che cambierà l'unica certezza: oggi chi non si vaccina è un rischio per tutti. E i camion dell'esercito che trasportavano la bare di Bergamo dovrebbero ricordarci che contribuire alla morte di qualcun altro non è una "libertà".

Elogiato il presepe no-vax, Negrini passa a lanciare accuse di «blasfemia» contro un presepe fiorentino che celebra tutti gli operatori sanitari che hanno lottato contro il virus:

Poi, citando il sito dei neofascisti, si affretta ad assolvere il suo presepe no-vax dalle accuse che lui dispensa contro tutti:


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