Proseguono gli insulti degli adinolfiniani
Attilio Negrini è tornato ad insultarci dalla pagina di Mirko De Carli, con l'esponente di Mario Adinolfi che lo ha elogiato per il suo definirci «patetici» tra le consuete invertive. Un insulto, quest'ultimo, che si somma al suo definirci «filo satanisti», «analfabeti» e «disadattati»:
Ma Negrini non pare l'unico personaggio pittoresco che frequenta la paginetta di De Carli. Aizzati contro di noi da un post dell'adonolfiniano, un tizio che pare ambire ad una denuncia per diffamazione aggravata cerca di eccitare il suo spacciatore di omofobia scrivendo:
Insomma, rompono le palle da anni ma manco hanno capito che orientamento sessuale e identità di genere non sono sinonimi. Ma d'altronde chi frequenta le pagine di De Carli cerca solo legittimazione all'odio, non certo quella verità che loro vogliono negare pur di sostenere che le loro fantasie sessuali sarebbero un nuovo "arianesimo".
L'autore di quegli insulti si fece anche promotore di una richiesta di "impeachment" contro Bebbe Sala avanzata da un gruppo gestito da un membro dell'organizzazione Ora et Labora (ossia quelli che si portavano in giro Silvana De Mari per sostenere che i gay andassero "curati" dalla loro omosessualità). La loro richiesta è che l'organizzazione forzanovista Provita Onlus potesse continuare nelle sue campagne contro gay e donne:
L'articolo è stato pubblicato sulla pagina della Samizdat Milano, ossia un gruppo integralista gestito da querll'Angelo Mandelli che, oltre a militare tra i ranghi di Ora et Labora, firma articoli sulle pagine di Provita Onlus. Ed è lui a scrivere:
Alla fine dello scorso anno l’attuale amministrazione di Milano ha effettuato uno dei più gravi abusi d’ufficio e azioni illegali ai danni dei diritti dei cittadini: la censura di manifesti che una associazione stava legittimamente affiggendo (tramite una agenzia di comunicazione) negli spazi autorizzati.
Deve essere chiaro che nè il Comune, né alcun altro Ente Pubblico hanno il potere di effettuare azioni del genere, non solo perchè non previste da alcuna legge o regolamento esistenti, ma anche perché la censura è espressamente vietata dalla costituzione, che all’art. 21 recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure” [...] È ora di dire basta! Fermiamo questi pazzi. La libertà di manifestazione è condizione irrinunciabile per la vita di un paese o di una città. Tanto più per chi vuole (e ha tutto il sacrosanto di farlo) portare avanti dei messaggi sui temi della vita e della famiglia, e criticare le scelte di governi e amministrazioni che ritiene sbagliate in proposito..
Immaginiamo, dunque, che Provita e Mandelli tutelerebbero un prete pedofilo che volesse tappezzare la città con manifesti con scritto che la pedofilia è bella. Perché se tutto diventa lecito e non esiste argine al degrado, dovremmo arrivare a quello.
Si dice che basti guardare con chi si va per capire chi è qualcuno. Se questi sono i soggetti che circondano De Carli, che dovremmo pensare di lui? E non è stupefacente come dietro alla discriminazione spuntino sempre gli stessi nomi?