Zaira Bartucca sostiene che nei film «le parole che non piacciono alla Von der Leyen vengono depennate»
Anche Zaira Bartucca, candidata di Sgarbi alle comunali, ha diffuso la bufala sull'Europa che vorrebbe vietare il Natale. Ha pure tiranto il Minculpup:
Ricorrendo al suo negazionismo e al suo complottismo da no-vax, scrive:
Un documento (che doveva rimanere riservato) che invita a non menzionare il Natale, a censurare i nomi Cristiani e a parlare come ritiene opportuno la Commissione europea. L’Istituto Luce e perfino il Grinch avrebbero avuto molto da imparare da Ursula Von der Leyen, dal Commissario Helena Dalli e dal loro papello di 34 pagine sul buono e giusto parlare. Una comunicazione talmente “inclusiva”, quella promossa dai vertici dell’Unione e dal documento Union of Equality, che azzoppa selettivamente cioè che rappresenta la Cristianità e le sue Feste, guarda caso senza riservare pari trattamento ad altre religioni.
Insomma, perché non parlano dell'Islam anche se nessuno stato userebbe feste islamiche nei loro riferimenti istituzionali? E chi l'ha detto che il documento doveva «rimanere riservato», dato che è liberamente consultabile e basterebbe leggerlo per capire che non sta vietando proprio un bel nulla?
A quel punto, la signora Bartucca dice che forse quelle raccomandazioni non sarebbero state ritirate e che Ursula Von der Leyen censurerebbe i film:
Una comunicazione ai limiti che apparentemente è stata ritrattata, ma c’è da immaginarsi che le aziende (per esempio quelle che sono corse a inserire le mascherine nelle loro pubblicità, così, giusto per rasserenare) e il mainstream non perderanno occasione per adeguarsi comunque. Anche i film, perché no, prevedendo battute ben calibrate dove le parole che non piacciono alla Von der Leyen vengono debitamente depennate sotto fiumi di inchiostro rosso, e poi – ovviamente – sostituite. Dall’esperienza del Minculpop, del resto, c’è molto da imparare, e i suoi principi stanno già trovando pronta applicazione nelle dichiarazioni del senatore europeista Mario Monti, secondo cui l’informazione andrebbe “somministrata” in maniera “meno democratica”. Come se fosse una dose di olio di ricino o di vaccino obbligatorio.
In realtà Mario Monti ha semplicemente suggerito che non si dovrebbe dare spazio a chi diffonde disinformazione sulla salute pubblica, osservando l'assurdità di chi dice che l'opinione medica di uno scaricatore di porto triestino non dovrebbe avere la stessa rilevanza mediatica di un luminare che studia epidemiologia da anni.
Cavalcando il Natale, la signora (che si dichiarava atea) conclude:
Ma per quanto i gerarchi dell’Agenda 2030 si diano da fare per spostare sempre più in là l’asticella che divide la dittatura conclamata dai principi democratici – e la Libertà di espressione è uno di questi – una cosa è certa. Non cancelleranno mai il Natale, il piacere di aspettarlo, prepararlo, festeggiarlo. Nominarlo. A bassa e ad alta voce, in privato e in pubblico, in un discorso o in una canzone che parla di Gesù, di come è venuto al mondo e perché. Nessuno sarà in grado di cancellare la gioia e il calore di questa Festa Cristiana che fa stare insieme, riunisce e riappacifica.
Che rappresenta un’occasione di condivisione non solo per chi crede, ma per tutti. Un qualcosa che – certo – forse dispiace a chi vede nell’altro un contagiato, a chi non è in grado di provare emozioni e pensa che il futuro sia roba da transumanisti. Ma la lotta, oggi, passa anche da qui: restare umani e preservare le proprie Tradizioni. Buon Natale, Ursula.
Insomma, la religione viene usata per radicalizzare l'estrema destra contro l'Europa. Ed è buffo che si ricordi il cristianesimo davanti ai presepi e mai quando si vedono dei migranti tenuti tra il filo spinato a morire di freddo e di stenti.
La derisione finale non pare neppure farina del suo sacco, dato che la signora pare scimmiottare Pillon e la sualetterina scritta in collaborazione con l'organizzazione forzanovista Provita Onlus:
Insomma, siamo davanti polemica sovranista che si conferma come una fake-news che esiste solo sulle testate populiste, mentre agli altri tocca perdere tempo a spiegare la verità:
Pare surreale si debba perdere tempo a spiegare perché la realtà alternativa creata dalla propaganda di destra sia una menzogna, con testate di destra che hanno pure spergiurato la veridicità di ciò che può essere facilmente confutato anche solo leggendo il documento originale.