De Carli sostiene che le famiglie italiane siano no-vax e si sentono rappresentate da Adfinolfi


Da quando Mario Adinolfi ha deciso di riciclarsi come un fervente no-vax, il suo partito non fa che altro sostenere che la gente debba morire perché il loto capo non ha voglia di vaccinarsi ma pretende di potersene andare in giro come se nulla fosse. Ed è così che il loro Mirko De Carli vi spiega che loro non vogliono sconfiggere il virus, ma conviverci.
A detta loro, mille morti al giorno sarebbe un prezzo accettabile perché al loro capo sia permesso di potersene andare bar dopo aver deliberatamente scelto di tramutare il suo corpo in un'arma batteriologica, in quel loro sostenere che la prepotenza del singolo debba prevalere sul bene comune. Ed è così che scrive:



Difficile è comprendere si quali basi De Carli insista nel proclamarsi il portavoce delle famiglie italiane e perché giuri che la penserebbero come Adinolfi quando i dati mostrano che la stragrande maggioranza degli italiani ha deciso di vaccinarsi e di proteggere la salute altrui.

Secondo copione, De Carli inizia anche a dire che il loro menefreghismo sarebbe "cristiano" e che bisognerebbe lasciare libertà su tutto fuorché sui matrimoni gay, sui diritti delle donne o sull'auteoderminnazione delle donne:



Insomma, il contrasto alla pandemia dovrebbe essere volontaria e Adinolfi dovrebbe beneficiare dello sforzo altrui, opponendosi al greenpass o ai vaccini quasi non gliene fregasse nulla di chi morirà a causa sua. Ma De Carli pare particolarmente confuso nel suo dire che far ammalare gli altri sarebbe una libertà personale, ma che un gay che vuole sposare chi vuole non debba poterlo fare perché lui pretende leggi che stabiliscano quale sesso si spossa sposare.
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