Il leghista Alessadro Morelli e quei commenti che incitano allo stupro della segretaria del Pd
Alessandro Morelli è il leghista che nel 2013 pubblicò fotografia di Vendola e del suo compagno con la didascalia "Gay e pedofilo". Si è divertito a insultare gli antifascisti facendo scherzi telefonici, detesta la Segre ed ha collazionato denunce per le sue frasi contro il sindaco Sala. Tanto gli ha fatto guadagnare il ruolo di capogruppo leghista nel Comune di Milano.
Ora lo ritroviamo coinvolto in un caso di incitamento allo stupro. Forse infastidito perché gli stupratori di Piazza Duomo non erano stranieri e non servivano per la sua propaganda contro gli immigrati, ha deciso di decontestualizzare alcune parole pronunciate dalla segretaria metropolitana del Pd di Milano, Silvia Roggiani. La donna aveva puntato il dito contro una "cultura patriarcale" e aveva chiesto un contrasto all'odio nelle scuole, ma il leghista aveva lasciato intendere altro. Ed è così che, sotto al suo post, sono fioccati insulti irripetibili e numerosi auguri di stupro contro la donna messa da lui messa alla gogna dal leghista attraverso una grave falsificazione delle sue parole.
&alquo;Quanto è avvenuto pochi secondi dopo, sotto i commenti al suo post, è vergognoso -dichiara la Roggiani- decine di uomini e donne che hanno commentato con attacchi personali e di violenza verbale a sfondo sessuale nei confronti di una donna in quanto donna. In un profondo e spregevole silenzio da parte del Viceministro, i "suoi" attivisti hanno iniziato a minacciarmi, insultarmi, augurandosi che venissi stuprata. Morelli è complice: la mancanza di un suo intervento ha permesso, di fatto, una vera e propria istigazione alla violenza. Perché Morelli non condanna la violenza contro le donne sotto i suoi post? Non è accettabile che il Viceministro taccia e non intervenga di fronte a simili affermazioni. La violenza di genere è sempre vergognosa e non importa da chi provenga. O forse per lui vale solo quando serve per prendersi qualche like?».