Le fantasiose teorie complottiste su Djokovich, idolo di Pillon e dei no-vax


Attilio Negrini continua a proporsi come il gazzettino padano della propaganda no-vax. Partendo dal presupposto che delinquere sia bello e che a loro fa piacere vedere che un tennista crotato se ne infischia delle regole e dice che il suo denaro dovrebbe legittimarlo a infischiarsene dei regolamenti e delle regole sanitaria di interi stati, scrive:



Premesso che per giocare agli Australian Open è richiesto un vaccino e che per entrare in Australia si devono presentare certificazioni sanitarie di cui il loro idolo è sprovvisto, Negrini rilancia l'articolo di un tale Francesco Amodeo che scrive:

La questione del visto in Australia negato al tennista Novak Djokovic può essere interpretata seguendo due strade: quella da pillola azzurra propinata in queste ore dalla maggior parte dei media mainstream, che non vedevano l’ora di poter mettere alla gogna uno dei No vax più famosi del mondo, per dimostrare che non importa quanto tu sia ricco e potente, se sei contro questi vaccini, vieni chiuso in quarantena come un topo e perdi ogni diritto civile. Secondo questa versione, dovremmo credere che il tennista più famoso del pianeta, abbia fatto decine di ore di volo per partecipare ad uno dei tornei più importanti – dopo essersi esposto pubblicamente sulla propria questione vaccinale – e lo abbia fatto senza avere tutta la documentazione in regola e senza aver avuto una preventiva autorizzazione dagli enti australiani sulla documentazione che avrebbe esibito. Vorrebbero farci credere che Djokovich ci abbia provato come il ragazzino che sale sul bus con il biglietto scaduto, sperando che il controllore non se ne accorga. La cosa triste è che sono in tanti a credere a questa improbabile e surreale versione.
Poi c’è l’altra versione, quella da pillola rossa da cui i media si sono tenuti ben distanti, come se quello che vi andrò a raccontare non fosse documentato e ufficiale. Anzi, sono certo che quando queste circostanze emergeranno, sentiremo ripetere il mantra del “nessuna correlazione” che ci accompagna da mesi per questioni diverse.

La premessa è dunque chiara: tutti ci mentirebbero ma Negrini e i suoi amichetti sarebbero i detentori di una verità a noi negata. Insomma, sarebbero furbi a rifiutare l'ossigeno in ospedale per per poi morire e produrre profitto ad un Adinolfi che è salito sul carro dei no-vax dato che con l'omofobia non si è arricchito abbastanza. E la loro teoria ha del surreale, dato che persino un bambino capirebbe che il fatto che il tennista non voglia rispettare le regole rispettate da tutti gli altri sia il problema, con gli organizzatori del torneo che hanno cercato di far soldi dispensandolo dalla legge e un governo che si è opposto a quell'attentato terroristico. Ma loro scrivono:

La verità è che Djogovich quelle garanzie le aveva avute tutte. Ovviamente. La sua esenzione era stata sottoposta anche a verifica di enti indipendenti istituiti da Tennis Australia e dal governo dello stato di Victoria. In queste ore stanno emergendo anche le comunicazioni a riguardo.
Al tennista serbo in Australia gli è stata tesa una trappola. Una vendetta che qualcuno gli ha voluto servire a caldo e non vedeva l’ora di ritrovarselo sul proprio territorio.

Insomma, chiedere che si rispetti la legge sarebbe una vendetta. E chissà se Negrini accuserà di atto di vendetta anche il vigile che dovesse multarlo se lui passa col rosso...
A quel punto si inventano che il loro idolo no-vax avrebbe minacciato gli interessi delle aziende australiane e che sarebbe quello il motivo per cui non può giocare senza vaccino ad un torneo a cui non si può giocare senza vaccino.

Arrivano così a dire che c'entrerebbe pure Maradona:

Sono tante le similitudini tra quanto sta accadendo a Novak e quanto accaduto in passato a Maradona – come ho documentato dopo anni d’inchiesta nel libro IL DIegO Rivoluzionario. Anche Maradona fu attirato in trappola ai mondiali USA 94 e poi squalificato in maniera pretestuosa, dopo essersi schierato apertamente contro gli USA e al fianco dei leader socialisti e anti imperialisti, e soprattutto dopo aver giurato fedeltà eterna alla causa della rivoluzione cubana e a Fidel Castro.

Insomma, anche la cocaina usata da Maradona sarebbe una truffa. E loro dicono anche di non aver avuto notizie delle polemiche che per giorni hanno aperti i giornali, sostenendo che nessuno si sarebbe lamentato per l'inaccettabile esenzione di cui avrebbe goduto quel loro eroe no-vax che cerca di dare il cattivo esempio al mondo:

Nessuno infatti si è posto domande. Nessuno si è chiesto come mai il tennista serbo sia stato invitato a presentarsi al torneo in Australia e poi bloccato. Davvero è credibile l’errore nella compilazione del modulo per il visto? E come mai la sua battaglia per la libertà di scelta sul vaccino abbia avuto tutta questa risonanza mentre nulla si è detto sul più famoso atleta americano, no vax, il cestista Kyrie Irving , che proprio in questi giorni, dopo una lunga pausa e un contenzioso legale tra la sua squadra legale e i vertici della Lega NBA, è tornato in campo pur non essendo vaccinato. Perché sono stati usati due pesi e due misure? Semplice. Djokovich con ogni probabilità è finito in una trappola in un paese a lui ostile per ragioni che nulla hanno a che vedere con la questione vaccinale.

Già, nella loro realtà alternativa, non c'è differenza se a prendere due decisioni sono due diversi governi dato che l'Australia va accusata per ciò che avviene negli Usa. L'importante è negare l'ovvio e crearsi teorie patetiche da dare in pasto a chi, come Adinolfi, pretende di potersene andare in giro ad infettare gli altri.
1 commento