L'Ungheria di Orban si mette a nascondere i morti da Covid
Nell'Ungheria che tanto piace a Pillon, l'alleagto di Salvini e della Meloni ha pensato fosse più semplice nascondere i morti di Covid piuttosto che pensare a sistemi che possano arginare la pandemia. Ed è che che Viktor Orban ha vietato l'accesso negli ospedali ai cronisti, ha occultato i dati sui ricoveri in terapia intensiva e accusa di disfattismo chiunque osi indagare su ciò che sta accadendo nel Paese.
Gli unici dati diffusi sono stati epurati da indicazioni geografiche, con i sindaci che vengono lasciati all’oscuro della reale situazione epidemiologica dei propri comuni. Insomma, la vita umana viene sacrificato sull'altare del populismo e con il cittadino che he muore che diventa una seccatura per un potere che vuol far finta che tutto vada bene. E poco lo interessa se il negazionismo sta sabotando la campagna vaccinale dato che molti cittadini neppure immaginano che la pandemia stia colpendo ancora, esponendo migliaia di ungheresi al rischio di morte pressoché certa.
Il partito Fidesz di Orbán, al potere da undici anni, ha consolidato il suo completo controllo su tutte le istituzioni indipendenti del Paese, condizionando e minando la libertà di informazione. Inoltre l'Ungheria è stato l'unico Paese europeo ad acquistare vaccini non occidentali, come il cinese Sinopharm ed il russo Sputnik V, accorgendosi solo troppo tardi di aver fatto male i propri calcoli e di non aver accumulato sufficienti scorte di vaccinali.