Mario Adinolfi: «Io ho creato una resistenza efficace ai movimenti gender»
Mario Adinolfi continua a ripetere qualcuno lo considererebbe, quasi fosse lui il primo a stupirsene data la totale ininfluenza del suo secondo partito (il primo venne sciolto anni fa per assenza di voti). Ovviamente rivendica con orgoglio il suo proclamarsi capo di una cupola che usa i social network per diffondere pregiudizi contro il prossimo, citando quel fanromatico "gender" che il suo Mirko De Carli spiega serva ad impedire che una minorenne trans possa fare l'abbonamento al bus. Dice anche che sarebbe stato lui ad impedire qualunque legge servisse a prevenire le aggressioni omofobe, starnazzando che i gay non devo o poter avere figli perché lui si oppone al riconoscimento delle loro famiglie.
Ovviamente decide che i diritti umani sarebbero «sbagliati», dato che sarebbe sbagliato paragonare l'unione tra due uomini alle sue seconde nozze celebrate in un casinò di Las Vegas o sarebbe sbagliato non torturare i malati terminali mentre si sostiene che i no-vax debbano poter uccidere le persone per bene:
Insomma, Adinolfi promette odio, e discriminazione a none di quel suo partito anticristiano che campa sull'intolleranza.
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