Papa Francesco riabilita suor Jeannine Gramick, paladina dei diritti Lgbtqi


Papa Francesco ha scritto una lettera alla suora statunitense Jeannine Gramick, nota paladina per i diritti lgbt, congratulandosi per le sue lotte vicine allo «stile di Dio».
In molti hanno interpretato il gesto come una riabilitazione per la co-fondatrice del Ministero delle Nuove Vie dell’Apostolato Cattolico, vittima di anni di attacchi da parte dell'episcopato Usa e della Santa Sede per il suo aver «educato la comunità cattolica sulla realtà dell’omosessualità». Sotto pressione di alcuni vescovi statunitensi, la Congregazione per la Dottrina della Fede l'ha indagata per 11 anni sino ad asserire che le presentazioni di suor Gramick e padre Nugent sull’omosessualità non rappresentavano accuratamente «il male intrinseco degli atti omosessuali e il disordine oggettivo dell’inclinazione omosessuale». Insomma, non era omofoba e dunque era sgradita a chi pensa che Adinolfi e Pillon siano ottimi cristiani.

Intervistata dal Corriere, suor Jeannine si è detta felice per la lettera di Papa Francesco:

Mi sono sentita felicissima di ricevere la lettera di Francesco sui miei 50 anni di ministero LGBT e onorata perché ha paragonato il mio modo di fare allo "stile di Dio" di "vicinanza, compassione e tenerezza". Era scritta a mano, come la lettera di un amico.

Ha poi raccontato della condizione in cui viveva la comunità quando lei ha iniziato a muovere i suoi primi passi in loro difesa: «La situazione per i cattolici LGBT negli Stati Uniti negli anni ‘70 e ‘80 era di paura e rifiuto. La maggior parte era nascosta e molti, se uscivano allo scoperto, erano respinti dalla famiglia e dalla società in generale. La maggior parte si sentiva estranea alla Chiesa perché la Chiesa non li voleva. Cinquant’anni fa, la parola “gay” o anche “omosessuale” non appariva mai in un giornale cattolico [...] Oggi è molto diverso. Abbiamo centinaia di parrocchie che accolgono cattolici lesbiche e gay, ma abbiamo bisogno di molte, molte più parrocchie per essere una Chiesa dove tutti i cattolici emarginati possano sentirsi a proprio agio». Ha anche ricordato come le persone trans* diano «ancora trattate con paura e rifiuto. La situazione dei cattolici LGBT in alcune parti del mondo è estremamente pericolosa perché possono essere incarcerati o perdere la vita solo per essere ciò che sono o per aver parlato dei loro diritti umani».
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