Adinolfi continua a fare il difensore d'ufficio di Putin
Mario Adinolfi invitava ad imbracciare i fucili contro la legge Cirinnà, parlando di fate la guerra a chi non discrimina o a chi ritiene che i crimini d'odio non siano una "libertà di espressione". Si è pure iscritto ad un poligono dicendo di voler imparare ad uccidere chi lo avesse mai minacciato. Ora, però, si inventa che il sedicente "prolife" invocherebbe rese incondizionata all'invasione russo per salvare vite umane, quasi non sapessero che Putin ucciderà ogni oppositore e perseguiterà un intero popolo.
Usando la religione a fini di propaganda, afferma che lui saprebbe per certo che il Papa pensi che Putin avrebbe "le sue ragioni" in un attacco armato:
Sul finale scimmiotta pure Salvini, dicendo che la difesa del popolo ucraino non debba essere fatta nel suo nome. Evidentemente preferisce che nel suo nome siano commessi quei crimini d'odio che difende, quelle torture che vuole imporre ai malati terminali o quelle limitazioni alla libertà di scelta delle donne che promette a destra e manca.
Sogna anche un mondo in cui a gestire le guerre siano papi e patriarchi, in quel suo sognare un potere politico nelle mani dei gruppi religiosi.
La sua posizione è che lui debba saper uccidere perché sostiene di aver ricevuto presunte "minacce di morte", ma chi ha gente armata fuori casa dovrebbe porgere l'altra guancia. Il tutto in completa antitesi a quanto lui scriveva per mendicare attenzioni:
Ed è grave che si invitino simili personaggi in tv quando si parla di temi seri come la guerra in Ucraina.