Adinolfi giura che con l'eutanasia legale sarà possibile sparare in testa a ragazzi di 26 anni in salute
A capo di un partito che invita pubblicamente a fracassare il cranio delle donne trans negli spogliatoi delle palestre, il fondamentalista Mario Adinolfi è surreale nel suo proporsi come il no-vax che definisce "autodeterminazione" il suo pretendere di potersene andare in luoghi pubblici a far ammalare gli altri mentre urla come un indemaniato che i malati terminali vadano obbligati a soffrire per il suo sadico piacere.
Forse incapace di comprendere come funzioni l'eutanasia e come funzioni il diritto dei malati nel poter decidere della propria vita, il fondamentalista scrive una patetica lettera aperta a Giliano Amato in cui diffama Cappato, insulta Fedez e cerca di ingannare i suoi elettori giurando sulle sue figlie che sarà possibile sparare in testa a ragazzi di 26 anni in salute. Insomma, la solita falsa testimonianza offerta da quel "giornalista" che si inventa accuse di droga a Sanremo mentre si fa applaudire da preti pedofili che stupravano minorenni persino dentro il confessionale.
Accusando Cappato di "truffa" in quanto lui ama ripetere sino alla nausea gli slogan diffamatori che si inventa, tira in ballo pure Fedez nello scrivere:
Signor presidente della Corte Costituzionale, prof. Giuliano Amato, in vista della decisione che siete chiamati a prendere il 15 febbraio prossimo, è necessario che io le racconti brevemente una storia. Risale a questa estate, le spiagge anche siciliane erano piene dei banchetti di Marco Cappato e Fedez che raccoglievano le firme per “l’eutanasia legale”. Ogni mercoledì raccontavano di essere sempre più vicini al milione di firme, chiusero a settembre dichiarandone un milione e trecentomila. Il solito imbroglio su numeri truccati che i giornali riportano senza controllare. In Cassazione in realtà ne consegnarono ottocentomila e la Corte ne ha validate solo 543.213. La notizia non è stata mai riportata da nessuno. Mentre in quell’estate imbrogliavano gli italiani con i falsi numeri sul falso referendum per “l’eutanasia legale”, che lei signor presidente sa bene che mai potrebbe essere imposta per referendum essendo in Italia l’istituto referendario solo abrogativo di leggi già esistenti, a Porto Empedocle un ragazzo di 26 anni si aggirava disperato sulla spiaggia. Era il 25 agosto sera e la disperazione di Mirko La Mendola era dovuta al fallimento in un concorso pubblico.
Insomma, accusa tutti di imbrogliare quei cittadini a cui lui racconta cretinate sul "gender" o a cui racconta che la vera "segregazione razziale" sarebbe costituita dal cercare di impedire che dei no-vax possano far ammalare e morire dei ragazzini. Ma lui, ovviamente, si inventa che l'eutanasia avrebbe a che fare con il caso di un 26enne che era rimasto deluso per un concorso pubblico. E ci vuole davvero poca etica e pochissima morale per stuprare un ragazzo morto come ha fatto lui:
L’idea era di farla finita. Non avendone il coraggio Mirko si fece raggiungere sulla spiaggia di Punta Grande, tra Porto Emoedocle e Realmonte, da un giovane “amico”. Il quale prese una pistola e sparò alla tempia sinistra di Mirko, uccidendolo. Il 21 gennaio 2022 il gup di Palermo, Maria Pino, ha rinviato a giudizio il ragazzo detenuto dal 13 dicembre con l’accusa di omicidio di consenziente, articolo 579 del codice penale. E su cosa hanno raccolto le firme, su cosa hanno battuto la grancassa con numeri falsi, su cosa hanno imbrogliato gli italiani Cappato e Fedez? Ebbene sì, sull’articolo 579 del codice penale. Ci chiedevano la firma per “l’eutanasia legale”, in realtà sul modulo c’era scritto che vogliono depenalizzare l’articolo 579. Vogliono far sì che quel che è accaduto a Punta Grande diventi perfettamente legale, privo di conseguenze. Sparare in testa a un ragazzo di 26 anni potrà essere prassi normale in un momento di sconforto. L’orrore, la barbarie, legalizzata.
Ovviamente solo un mentecatto o una persona in profonda malafede potrebbe voler sostenere che quel caso possa avere a che fare con l'eutanasia, ossia con una scelta permessa solo a chi non ha alcuna speranza id poter guarire e soffre tremende sofferenze. Ma lui preferisce inventarsi che, dato che non esiste alcun referendum propositivo, si deve vietare il diritto di scelta ai malati perché lui giura sulle sue figlie che si potrà uccidere chi si vuole. Ma il fondamentalista insiste:
Signor presidente Amato, so bene che con la sua guida la Corte Costituzionale guarderà con favore all’introduzione dell’eutanasia in Italia. Lei sbaglia, ma non mi attarderò a provare a convincerla. Le chiedo però di essere intellettualmente onesto e conseguente alla dottrina Costituzionale italiana in materia di referendum, che come lei ben sa impedisce l’accoglimento di quesiti che non siano immediatamente autoapplicativi, aprendo “vacatio legis”. Il vento mediatico e politico soffia tutto a favore di Cappato, non c’è un solo partito, se non il nostro piccolo Popolo della Famiglia, che guardi al 15 febbraio cercando di illuminare gli ovvi motivi per cui il quesito che vuole depenalizzare l’articolo 579 del codice penale debba essere rigettato dalla Corte Costituzionale da lei presieduta. Le è chiaro che un suo via libera aprirebbe le porte a un vero e proprio inferno, con persone che potrebbero essere uccise nelle modalità più violente e strampalate, senza alcun controllo, basta ottenerne uno straccio di “consenso”. L’Italia, che ha un ordinamento giuridico che complessivamente valuta la vita umana come un bene di cui non si può disporre, sarebbe consegnata a un cortocircuito giuridico privo di senso e dalle conseguenze pesantissime.
Signor presidente della Corte Costituzionale, rigetti il quesito di Marco Cappato e lo ammonisca il 15 febbraio 2022 a non operare più con imbrogli giuridici, mediatici e numeri falsificati ai danni dei diritti degli italiani, primo tra tutti il diritto alla vita. Mirko La Mendola, 26 anni, non merita un’ulteriore pistolettata alla tempia.
Quindi il partito che nessuno vota chiede che si vieti l'autodeterminazione dei malati nel nome di chi dice che far soffrire i malati sarebbe "difesa della vita" mentre il difendere la vita contro i non vaccinati che veicolano morte sarebbe "apartheid". E ovviamente chiede che Cappato sia punito pe le sue idee, anche se l'altro ieri giurava sulle sue figlie che i crimini d'odio fossero una "libertà di espressione" da tutelare a nome di chi con quell'odio coi fa soldi.
Patetico e disgustoso è anche il suo sostenere che il diritto di scelta sarebbe un affronto a cittadini che non devono poter disporre liberamente della propria vita a meno che non siano no-vax.
Ovviamente anche il costrutto della lettera di Adinolfi è una truffa, dato che il quesito non tocca la normativa sull'omicidio sul suicidio del consenziente minorenne, o persona inferma di mente o commesso tramite estorsione del consenso restano validi. Inoltre l'amico minrenne di Mirko la Mendola è stato rinviato a giudizio per istigazione e aiuto nel suicidio (art. 580 cp) e non per l'art. 579. Insomma, dava ti a simili menzogne c'è da sperare che i giudici indaghino Adinolfi per calunnia.
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