Il pastore pentecostale Carollo attacca il Papa perché non è volato a Kiev


Il pastore pentecostale Luigi Carollo dice che Papa Francesco sarebbe un cacasotto perché non è corso sotto ai bombardamenti di Kiev. Peccato che lo dica mentre se ne sta comodamente nella sua chiesetta di Modena, ossia quel luogo di propaganda politica in cui pregava insieme a Pillon perché le leggi anti-gay di Putin arrivassero in Italia, in cui organizzava comizi con l'adinolfiniano Mirko De Carli o in cui chiedeva di votare Giorgia Meloni alle elezioni.
A questo punto non è chiaro: o il pastore Carollo si rifiuta di condannare la guerra o dovrebbe spiegarci perché lui non sia volato in Ucraina con un aereo privato:



Non va meglio con la sua analisi politica, in cui essere un ex comico basterebbe per essere paragonato a Grillo o in cui l'Anticristo viene tirato in ballo praticamente a caso. E neppure si domanda quanto lui abbia contributi all'invasione quando irrideva chi puntava il dito contro quel Putin che tanto piaceva alle destre perché omofobo:

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