In Georgia, la scuola paragona i gay al nazismo

Era il 2015 quando Provita Onlus partecipava orogliosamente al congresso "La civiltà occidentale e i valori tradizionali" organizzato in Georgia dal cosiddetto Congresso Mondiale delle Famiglie. In loco venne mandato Alessandro Fiore, caporedattore del giornalino di propaganda dell'organizzazione e figlio del leader di Forza Nuova. Stando a quanto scrive l'organizzazione, il figlio di Roberto Fiore avrebbe «spiegato la natura della teoria di genere, ha messo in guardia i georgiani da quello che potrebbe succedere anche da loro se non continuano a opporsi con fermezza ad ogni tipo di indottrinamento ideologico: è stato eloquente l’esempio delle scuole italiane in alcune delle quali i bambini già cominciano ad essere oggetto di “esperimenti educativi” ispirati al gender, come nel caso dei libretti dell’UNAR, dell’applicazione delle direttive dell’OMS e delle favole gay (“Perché hai due papà?”) o transgender (“Nei panni di Zaff”) rivolte anche ai bambini degli asili nido».
Quindi pare proprio che la setta di Jacopo Coghe e di Toni Brandi sia tra i mandanti di quanto accaduto nella scuola elementare di Oglethorpe Avenue, in Georgia.
Alcuni bambini hanno presentato all'insegnante un disegno con sopra raffigurata una bandiera arcobaleno, un ombrello, e sopra la scritta “Gay is okay”. L'insegnante ha apprezzato il disegno e lo ha appeso, ma le autorità sono intervenute e lo hanno rimosso, paragonando il disegno ad una bandiera nazista.
E per chi si domandasse il perché dell'ombrello, l'oppressione è che i bambini abbiano saputo reinterpretare un noto simbolo dell'odio omofobico che anche il consigliere fascista Tuiach amava proporre ai suoi camerati inneggiando al nazionalismo, al razzismo e all'antisemitismo.


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