Mario Adinolfi vuole toglierci il diritto di parola?


Mario Adinofi ci spiega che lui esige venga negato diritto di parola a chi si sbaglia nel citare la Cassazione al posto della Consulta. Dice che un banale refuso dovrebbe implicare una censura fascista e la limitazione dei diritti costituzionali di chi non la pensa come lui perché lui ha deciso che gli altri «non sanno di che parlano e parlano».
Peccato faccia sorridere che a dirlo sia quel tale dalle molteplici mogli che parla solo di gay o che sostiene che l'apartheid fosse un qualcosa che non permetteva a chi ha intenzionalmente deciso di costituire un pericolo per gli altri di non potersene andare al Mc Donald's.

Con i suoi soliti toni prepotenti, scrive:



Non spiega dovrebbe essere "irricevibile" un referendum che lui sostiene vada impedito perché priverebbe del piacere di torturare e infliggere sofferenza ai malati contro la loro volontà, come non spiega da che pulpito accusi Enrico Mentana di ingannare la gente dato che a sostenerlo è quel tale che cerca di fare soldi con la bufala "gender".
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