Adinolfi all'attacco di Provita Onlus: tornano a volare stracci tra le lobby integraliste
Mario Adinolfi ribadisce che gli ucraini uccisi dalle bombe dei suoi amati russi sarebbero poca cosa se confrontati al suo non potersene andare al bar in quanto no-vax che non vuole assumersi le conseguenze delle sue scelte irresponsabili a danno della collettivvità. E così definisce «assassini» quanti aiutano gli ucraini a difendersi dell'invasore (contro il quale lui non ha mai espresso alcuna condanna) in un voler mettere il greenpass e la guerra sullo stesso piano.
Quel preambolo lo porta ad attaccare i suoi ex alleati Jacopo Coghe, Massimo Gandolfinini, Toni Brandi e Maria Rachele Ruou (tutti legati all'organizzazione forzanovista Provita Onlus), ai quali contesta l'aver scelto di farsi promotori di Giorgia Meloni anziché del suo partitino omofobo:
Il riferimento è alla manifestazione indetta dalle lobby integraliste contro l'aborto, l'eutanasia e il diritto di scelta dei malati organizzata con l'estrema destra di Fratelli d'Italia.
E se non è la prima volta che questa gente si azzuffa per cercare di ottenere predominio e potere politico, Adinolfi ci spiega che neppure lui crede che qualcuno di loro possa davvero essere interessato alla vita dato che quello sarebbe solo uno slogan da contendersi, magari raccontando che la colpa dei morti di chi invade uno stato sovrano sarebbe di chi si difende e non consegna i propri figli ad un regime dittatoriale.
Forse Adinolfi è arrabbiato anche perché il Vaticano si è fatto promotore della manifestazione integralista mentre l'endorsement che lui aveva ottenuto da ByoBlu ha lasciato vuota la sua piazza no-vax:
Ma forse verrà il giorno il cui il vaticano risponderà alla storia di aver promosso le organizzazioni forzanoviste che vogliono infliggere atroci agonie ai malati terminali nella speranza di cavarne potere politico.