Attilio Negrini: «Chi è intelligente sta con Putin perché i russi gli vogliono bene e la Chiesa Ortodossa lo ammira»
Attilio Negrini continua a proporsi come un utile specchio del pensiero unico promosso dalle lobby populiste. E così, quest'oggi il discepolo di Adinolfi ci spiega il significato della retorica salviniana sui "veri profughi", chiarendo serva a legittimare il rifiuto dei profughi che hanno il colore della pelle sbagliato. Inveendo contro i barconi, scrive:
Ovviamente è assurdo voler paragonare due situazioni così diverse: un contro è un Paese in cui gli uomini rimangono a combattere per la libertà che hanno avuto prima dell'attacco di Putin, un altro è chi scappa dall'Africa perché nel loro paese non c'è alcuna aspettativa di vita. I primi a partire sono i giovani, che hanno più possibilità di farcela, di affrontare le carceri in Libia e un viaggio in barcone in mezzo all'oceano. E partono perché le guerre non smettono mai e non c'è neanche la visione di una fine, contrariamente a quanto sta accadendo in Europa.
Se in Ucraina c'è una remota possibilità di ottenere libertà e giustizia, ha senso combattere perché c'è speranza. Per altre guerre, questa speranza non c'è. Ed è improbabile che donne che non possono nemmeno uscire di casa da sole possano decidere di partire alla ricerca di una vita migliore.
E la situazione non migliora quando Negrini si arrabbia perché qualcuno chiede conto a Salvini dei suoi rapporti con Putin, sostenendo che il partito che scheda ogni singolo reato venga commesso da uno straniero sarebbe vittima di "sciacallaggio". Assicura anche che Salvini è con Putin, dato che anche Adinolfi, Fusaro e i no-vax sono dalla parte dell'invasore:
Insomma, non pare che Negrini abbia molto a cuore la vita dei civili mentre ci spiega che la sua priorità è difendere Salvini e Putin, in quanto esponenti dell'ideologia populista che tanto piace all'estrema destra.