De Carli oppone i suoi volantini autopromozionali a chi perde tempo dietro la pace in Ucraina
L'adinolfiniano Mirko De Carli deve avere una strana concezione del lavoro se pensa di poter definire "sporcarsi le mani" il semplice gesto di imbustare quattro volantini che servono ad autopromuoversi in vista delle elezioni. E lascia un po' disorientati il fatto che lui opponga i suoi volantini autopromozionali alle bandiere della pace degli avversari.
Davvero irride gli avversari che si preoccupando di un popolo bombardato dal suo Putin al posto di pensare al loro profitto personale come sta facendo lui? E davvero lo dice agli elettori come se fosse un vanto?
Se promette di fare ciò che ha «scritto nero su bianco», è un po' strano che di quel programma non si trovi traccia in rete. L'unico documento che troviamo online è un volantino del 2017 (scritto in bianco su sfondo blu) in cui si punta moltissimo sul suo definirsi "cattolico" mentre promette di «realizzare il laboratorio Riolo Città della famiglia».
Non spiega il progetto, quasi come se il citare la famiglia gli bastasse. Ma se consideriamo la sua strana concezione di "famiglia" fondata su un rigido controllo del sesso dei componenti, c'è da temere su quello che quella fumosa definizione potrebbe sottintendere.
Pare un po' buffo prometta di mantenere ciò che promette senza però mai parlare di ciò che dice di promettere.
Ma forse è un bene che i cittadini di Riolo non cerchino informazioni suoi suoi profili, dato che sulla pagina dalla sezione di Riolo del partito di Adinolfi, c'è anche una fotografia che ritrae De Carli con in mano un foglio per le petizioni. Il tutto, con nomi, cognomi, numero di carte d'identità e firme di alcuni cittadini mostrati in bella vista.
Con la non trascurabile differenza che lui ha pubblicato quell'immagine senza le nostre censure e ad una risoluzione che rende perfettamente leggibile il contenuto, ha pubblicato questo:
Non serve essere un esperto di sicurezza informatica per osservare alcuni cittadini di Riolo risultano attualmente esposti al rischio di un furti di identità a causa sua. Ad esempio, sarebbe facile spacciarsi per tale Rossella Fa***a, nata il 24/7/19*8 con carta di identità numero CA321*** di cui lui vi fornisce la firma autografa e persino l'indirizzo di casa nella prima riga del figlio.