De Carli sostiene che i bagni unisex siano contro i valori cristiani e giustifichino le bombe sugli ucraini

Mirko De Carli continua a rimarcare che lui sta con la Russia e che correrà a foraggiare dei ristoratori russi brindato e ridendo mentre il popolo ucraino è sotto le bombe:

A quanto si capisce, il suo incommensurabile amore per Putin di basa sul condividere la sua omofobia, dato che la sua priorità è chiedere cessi riservati ai soli maschietti:

Come sua abitudine, l'esponente del partito di Mario Adinolfi cita sé stesso come fonte, urlando che in questo momento storico la priorità è impedire che nei locali del Parlamento Europe possano esserci bagni misti. Linka così un surreale articolo di tale Massimiliano Musolino in cui leggiamo:

La risoluzione sui bagni gender in questa settimana è approdata nell’Aula del Parlamento Europeo. L’assurda risoluzione è stata presentata dalla sinistra, e stabilisce che nelle sedi delle Istituzioni Europee possano esserci bagni neutrali (detti anche gender).
Il Popolo della Famiglia, tramite Mirko De Carli (componente del Direttivo Nazionale), interviene criticando la folle risoluzione sui bagni gender, e sul noto social facebook, espone così il suo pensiero: “Con la guerra in Ucraina e la crisi energetica la sinistra blocca il Parlamento europeo per imporre i bagni gender. Ha ragione il Patriarca Kirill a voler affrancare l’Oriente da un Occidente vuoto di ideali, pieno zeppo di ideologia distruttiva e corrotto dalle logiche del danaro. Sentirsi europei oggi è come stuprare le proprie radici”.

Ovviamente è colpa della «sinistra» a cui De Carli oppone quel suo Kirill che giustifica con l'omofobia le bombe scagliate su donne e bambini. Ci dicono anche che i bagni verrebbero detti «gender» nonostante siano solo gli omofobi e i fascisti a chiamarli così.

Inizia poi raccontare che i cessi unisex sono anti-cristiani e che chi piscia in compagnia non sarebbe figlio di Maria:

La risoluzione sui bagni gender avrebbe dovuto indignare, soprattutto quelle forze politiche (da Forza Italia, all’Udc di Cesa, da Coraggio Italia di Toti e Brugnaro a Noi con l’Italia di Maurizio Lupi) che dicono a parole di essere moderate. Per queste forze politiche la “fede europeista” viene prima della difesa dei valori cristiani. Quando le Istituzioni Europee portano avanti, provvedimenti non consoni con la propria ideologia, le forze politiche devono avere la capacità di opporsi con fermezza. Se in Europa dilaga un’ideologia laicista portatore di una deriva relativista (basti pensare a Papa Giovanni Paolo II e Papa Benedetto XVI che avevano espresso forte preoccupazione per il relativismo in Europa), le forze politiche moderate si dovrebbero seriamente interrogare.

Inizia così il paragrafo dedicato a sostenere che l'Italia sarebbe fascista e che tutti vorrebbero subire il regime liberticida che auspicato dai fondamentalisti

Le forze politiche liberal-progressiste pur essendo minoranza nel Paese, riescono ad imporre la propria ideologia a discapito delle forze politiche moderate che appaiono sempre più flebili. Il Popolo della Famiglia è l’unica forza politica moderata che dimostra di non ammainare i valori cristiani.

Presunti "valori cristiani" che riguarderebbero i cessi del Palamento. E dicono che quei cessi giustificherebbero le bombe sugli ospedali pediatrici:

L’esponente del Popolo della Famiglia Mirko De Carli, è una delle poche voci, che senza ipocrisia, ha il coraggio di condividere la critica espressa dal Patriarca di Mosca Kirill sul declino dell’Occidente che rinnega le proprie radici cristiane. In un sermone pronunciato nella Domenica del Perdono il patriarca Kirill ha parlato in termini giustificazionisti della guerra in Ucraina: “Il conflitto in corso in Ucraina non è una guerra di conquista, né un’aggressione militare motivata da interessi nazionalistici o geopolitici per allargare la sfera di influenza di Mosca: è piuttosto l’ennesima versione dello scontro di civiltà; in gioco c’è la sopravvivenza di una società cristiana russa, ricca di antichi valori, che si colloca agli antipodi rispetto a un Occidente preda della decadenza dei costumi, del suo consumismo, della sua accettazione del peccato come fosse solo una delle tante forme della diversità umana che compongono l’esistenza; per questo siamo di fronte a un conflitto irriducibile fra luce e tenebre, tra Dio e chi vuole oscurarne il volto. Simbolo dell’avvelenamento dei valori è costituito dalle parate lgbtq+, che sono un emblema evidente di quella perversione globale che erge il peccato a modello di convivenza. Per otto anni ci sono stati tentativi di distruggere ciò che esiste nel Donbass. E nel Donbass c’è un rifiuto deciso dei cosiddetti valori che vengono offerti oggi da coloro che rivendicano il potere mondiale. Oggi questo potere chiede una prova di fedeltà, una sorta di lasciapassare per quel mondo ‘felice’, un mondo di consumo eccessivo, un mondo di apparente ‘libertà. In cosa consiste questa prova? La questione è molto semplice e allo stesso tempo terrificante: si tratta di una sfilata dell’orgoglio gay. Se l’umanità accetta che il peccato non è una violazione della legge di Dio, se l’umanità accetta che il peccato è una variazione del comportamento umano, allora la civiltà umana finirà lì. E le parate dell’orgoglio gay hanno proprio lo scopo di dimostrare che il peccato è una variante del comportamento umano. In Ucraina si combatte dunque per fermare la negazione di Dio e della sua verità sulle persone”.

Quindi De carli condividerebbe il sostenere che l'omosessualità sia un "peccato" e che il suo capo deve essere davvero molto "cristiano" visto che ha sostituito la prima moglie con una ragazzina molto più giovane di lui. Ma dato che al peggio non esiste fine, proseguono:

Il sermone del patriarca Kirill non è un attacco alle persone omosessuali, come hanno sostenuto alcuni commentatori di area liberal-progressista, ma si scaglia contro le parate del gay-pride e il potere mondiale. Le nazioni (come la Russia) che decidono di non omologarsi al potere mondiale, non ospitando le parate del gay-pride, vengono accusate, soprattutto dai faziosi mass media occidentali, di non rispettare i diritti civili, e finiscono nella lista di Paesi dittatoriali.

Se non è chiaro come si voglia sostenere che definire l'omosessualità un "peccato" non sia contro i gay, ancora più patetico è il loro sostenere che sono i giornali cattivi a criticare chi vieta ad un gruppo di persone di poter esistere e di poter manifestare.

Spiegato che la dittatura è bella se si è dalla parte dei nazisti e non di chi veniva sterminato nei campi di sterminio, tornano ad urlare che i bagni unisex sarebbero contro la loro curiosa concezione del "cristianesimo":

La risoluzione sui bagni gender è l’ennesimo atto da parte delle Istituzioni Europee che intendono demolire il Cristianesimo e i suoi valori. Tre mesi fa, alla vigilia della Festa dell’Immacolata suscitò scalpore il documento sull’inclusività (poi ritirato) varato dalla Commissione Europea. In nome dell’inclusività la Commissione Europea arrivava a cancellare il Natale, invitando a utilizzare la frase “periodo di vacanze” al posto di “periodo natalizio”. Successivamente raccomandava ad usare nomi generici invece di nomi cristiani.

Ovviamente è una balla il fatto che l'Unione Europea volesse "cancellare il Natale", ma nell'estrema destra ogni fake-news creata viene ripetuta sino a quando non viene percepita come una verità rivelata. E così ne concludono che serve un Medioevo per far stare felice De Carli e i suoi elettori:

Negli USA e anche in UE, a causa dell’ideologia progressista insieme all’ideologia laicista e iper liberista, emerge un pensiero modernista che mira ad estromettere i valori cristiani, con il rischio di condannare l’Occidente ad un declino ineluttabile.

Detto da chi ambisce a diventare una colonia di Mosca solo perché loro provano piacere nel vedere gli adolescenti gay che vengono picchiati e discriminati, pare difficile pensare che questi abbiano capito qualcosa del messaggio di Gesù Cristo.


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