I preti che violano le norme sanitarie (e se ne vantano sui gruppi fascisti)
Il camerata Fabio Tuiach è tornato a sollevare il drammatico problema dell'assenza di laicità dell'Italia, elogiando quei preti che si vantano di delinquere e di violare le leggi dello stato in virtù del loro indossare un abito talare.
Il nazifascista elogia un tale don Pietro di Cesena, il quale dice che nella sua chiesa si può infettare chi si vuole perché lui è un no-vax e dunque non rispetta le leggi sul greenpass. E cita anche un sacerdote lefebvriano che assembrerebbe i camerati senza mascherina, attentando alla salute pubblica e macchiandosi di crimini contro la collettività:
Ovviamente Tuiach se la prende con imprecisati "comunisti", dicendo che andrebbe scomunicato chi non è fascista e chi non cerca di uccidere persone oneste pur di asservire la propaganda neonazista che è vietata dalla nostra Costituzione. Eppure il Prefetto di triste non gli ha mai detto nulla neppure quando inneggiava ad Hitler mentre si incassava lo stipendio pubblico che il partito di Salvini gli aveva assicurato.
Non pago di ciò, il camerata tenta pure di diffamare i volontari di Medici senza frontiere, starnazzando che lui ha deciso che i vaccini servirebbero ad uccidere le persone perché lo dicono i nazisti che lui frequenta:
Confuso come sempre, il camerata chiede che si neghino i vaccini ai bambini a cui potrebbe essere salvata la vita perché ci sarebbero imprecisate parti del mondo "disabitate" in cui lui non è andato a vivere. E pazienza se non esista nesso alcuno tra le due cose, ma il camerata pare così impegnato a ripetere la propaganda che gli viene detto di dire da non capire neppure quanto risulti ridicolo nel dire cose a caso.