I soldati russi di leva ingannati da Putin e mandati in guerra


I giovani che Putin ha mandato a morire per rincorrere i suoi sogni coloniali sono tutti giovanissimi. Si tratta perlopiù di soldati di leva ingannati e mandati in guerra a 18 anni.
Loro pensavano di dover partecipare ad un'esercitazione, ma Putin li ha mandati a invadere l'Ucraina. Alcuni di loro sarebbero anche stati obbligati a firmare un documento che li trasformava in militari a contratto.
La denuncia arriva da Ong indipendenti, confermate dai molteplici casi in cui unità russe stanno sabotando i propri veicoli, in modo da non essere in grado di partecipare alla lotta dati che numerosi coscritti russi di 18, 19 o 20 anni capiscono che non hanno alcuna ragione per invadere l’Ucraina e vorrebbero poter tornare dalle loro famiglie.

E lascia davvero spiazzati che Putin voglia chiedere a dei ragazzini di combattere contro dei coetanei che sono scesi in guerra per difendere la propria nazione dopo soli tre giorni di addestramento militare:



A 18 anni sono ancora dei ragazzi.
Morire a 18 anni per la follia di un dittatore non è accettabile. Eppure la leghista Ceccardi dice sia «giusto» che quei ragazzini debbano morire perché lei li contrappone ai migranti che non piacciono a Salvini:



Forse sarebbe inutile provarle a farle capire la differenza tra paesi che sono in guerra da sempre e stati in cui la guerra c'è da una settimana, come non è strano che dei giovani possano sognare un futuro che nel loro Paese non avranno mai. Diverso è l'obiettivo di chi spera di poter fronteggiare l'invasione ordinata dal loro (ex?) alleato.
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