Il documento politico di Bergamo Pride 2022
L’associazione di volontariato Bergamo Pride ha diffuso il manifesto politico di Bergamo Pride 2022: Mille e una lotta, che si terrà il prossimo 11 giugno:
Il documento politico di Bergamo Pride 2022: Mille e una lotta!Dopo aver vissuto due anni intensi a causa della pandemia e coi tempi difficili che viviamo oggi a causa di guerre e occupazioni che stanno devastando interi popoli, ci troviamo ad affrontare con ansie e paure un anno che porta con sé tante domande e pochissime certezze.
Lo facciamo con fatica, perché, come tuttə, anche noi stiamo vivendo il cambiamento in atto. Ma lo facciamo anche con la consapevolezza che è sempre più necessario cercare di interpretare la complessità e le sue relative sfide, accogliendo i bisogni della comunità di cui facciamo orgogliosamente parte. Per questo ci siamo presə il tempo di riflettere e guardarci negli occhi, senza andare a cercare rivendicazioni più grandi di noi. Siamo partitə da noi stessə, cercando di scavare nelle nostre fragilità e paure per ritrovare quel coraggio di rialzarsi che a gran parte della comunità, soprattutto dopo la bocciatura del DDL Zan, è venuto a mancare.Combattiamo la paura
Nonostante Bergamo sia una città in continua evoluzione, piena e ricca di sfaccettature di caratteri e movimenti, così come la comunità LGBTQIA+, troppo spesso assistiamo a migrazioni e allontanamenti dai paesi di provincia per avvenute forme di discriminazione, isolamento o timore di ripercussioni per il proprio orientamento o per la propria identità di genere. La ricerca di un riparo in città, o persino all’estero, è una soluzione a cui non vogliamo che ci si debba sentire costrettə a ricorrere.
Per questo vogliamo combattere la paura e vogliamo farlo insieme. Vogliamo condividere i nostri percorsi e creare spazi sicuri affinché nessunə debba più vivere con angoscia la propria infanzia o la propria adolescenza. Insieme possiamo infatti gridare per chi non riesce o non può farlo, utilizzando i privilegi acquisiti del vivere alla luce del sole la nostra identità per restituire qualcosa alla comunità, che diventa famiglia, accogliente porto sicuro per chi ora si sente a pezzi.Comunità LGBQIA+ e mondo del lavoro
Ma vogliamo anche smettere di avere paura sul lavoro, avendo la libertà di dichiararci, di non usare deadname o alias che non ci rappresentano. Avere le stesse opportunità di tuttə, compreso il diritto di parlare dei nostri compagni e delle nostre compagne senza essere derisə o rischiare di essere licenziatə, senza sentirci costantemente soffocatə dall’etero-normatività che caratterizza ogni aspetto della nostra esistenza. Allo stesso tempo vogliamo che le persone trans* abbiano le stesse possibilità di accesso al lavoro di tuttə, senza discriminazioni.Bergamo Pride dal 2018 a oggi
Dal 2018 a oggi abbiamo chiesto che si posassero le maschere, quelle dietro cui, per sopravvivenza o per costrizione, ci si nascondeva quotidianamente, abbiamo chiesto di metterci la faccia e i corpi per mostrare senza paura le nostre vere identità attraversando le strade e le piazze che abitiamo. Abbiamo fatto in modo che il nostro orgoglio avesse la forza di superare le mura della città e simbolicamente andasse oltre tutte quelle barriere che ostacolano la libertà di espressione.
Abbiamo aperto le porte a chi aveva il bisogno di sentirsi accoltə e raccoltə, incontrando percorsi di lotta differenti, apparentemente lontani ma profondamente interconnessi al tema dei diritti umani. E abbiamo capito che una lotta non ci basta per riappropriarci degli spazi, del linguaggio, dei corpi, del diritto al lavoro e del coraggio, perché le discriminazioni basate su orientamento sessuale, identità di genere, identità sessuale o motivate da abilismo e razzismo sono figlie di un modello patriarcale che agisce più o meno subdolamente nei contesti di vita personale, lavorativa e sociale di tuttə. In quanto tale, questo modello radicato deve essere riconosciuto e decostruito collettivamente in mille e una lotta.Mille e una lotta: la scelta dello slogan 2022
Mille e una lotta proprio perché sono mille le nostre lotte, politiche e sociali, lotte culturali, certo, ma anche lotte personali, animate dal desiderio umano di raggiungere equilibrio e serenità prima di tutto.
Oggi non basta più sapere da che parte stare, è giunto il momento di lottare in prima persona per ciò che riteniamo giusto, smettendo di essere indifferenti e provando allo stesso tempo a fare la differenza, senza dare diritti e libertà per scontati, perché siamo testimoni di come questi diritti e libertà vengano facilmente soppressi da un giorno all’altro.
La differenza è che ora possiamo farlo in mille, non più da solə come in questi ultimi due anni complessi e dolorosi, affinché nessunə resti più indietro.
Leggi l'articolo completo su Gayburg