Il partito di Adinolfi chiede che si tolga il greenpass perché c'è la guerra in Ucraina


Mirko De Carli dice che il partito di Adinolfi sarebbe sempre dalla parte della libertà di scelta, anche se questo non spiegherebbe perché chiedono divieti alla libertà di scelta dei malati terminali o pretendano leggi che vietino qualsiasi matrimonio non risulti espressione dei loro pruriti sessuali.
In un'intervista rilasciata a Radio Radicale, l'esponente del partitino omofobo inizia a dire che ci sarebbe «discriminazione» verso chi ha deciso di costituire un pericolo per la salute altrui, asserendo che loro andranno in piazza a chiedere un qualcosa che è già stato deciso perché loro trovano ingiusto che i menefreghisti debbano assumersi le responsabilità delle loro scelte:


Appare tragicomica è la sua teoria per cui loro vogliono togliere ogni limitazione senza entrare nell'analisi delle questioni sanitarie, anche se è proprio in virtù della situazione epidemiologica che si rende necessario ricorrere a restrizioni che loro dicono siano "sbagliate" senza mai dire che cosa avrebbero fatto loro.
E la chiusura lascia senza parole, con De Carli che cerca di usare la guerra in Ucraina per promuovere la loro manifestazione contro la tutela della salute pubblica, affermando: «Credo che dovremmo tutti preoccuparci a tornare a rimettere in ordine le priorità e, soprattutto, a non creare discriminazioni, noi in tempo di guerra, come vediamo difficili in Ucraina».
La sua tesi è che se c'è la guerra il Covid non si trasmette più? Oppure pensa che imporre persone potenzialmente pericolose nei luoghi di lavoro aiuterà a fermare i bombardamenti del suo Putin?

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