Il partito di Adinolfi ha chiesto l'ingresso della Russia nell'Unione Europea

È La nuova Padania ad aver pubblicato una lettera dell'11 febbraio scorso sottoscritta anche da Mirko De Carli, consigliere nazionale del partito omofobo di Adinolfi, in sui si chiedeva l'ingresso di Putin nell'Unione Europea. Nel testo, indirizzato a Luigi Di Maio, si leggeva:

Egregio Ministro, in questi giorni nei pensieri dei comuni cittadini italiani ci si rende molto poco conto di come l’Europa sia sull’orlo di un nuovo conflitto mondiale che potrebbe vedere nell’Ucraina un detonatore simile a quello che è stata la Polonia nel 1939.
Ma ci si rende ancora meno conto che il problema che ora sorge alle porte di Kiev è ben più profondo e strutturale e se non viene risolto la guerra evitata lì può sorgere all’improvviso in molti altri scenari dell’ex Unione Sovietica. La Russia fa la voce grossa descrivendo la presenza Nato vicino ai suoi confini come ostile e il suo atteggiamento come la difesa verso una possibile aggressione.
Ma la sua vera paura è la sua strutturale debolezza. La Federazione Russa vive di gas e risorse naturali, ha avuto nel 2020 un Prodotto Interno Lordo molto inferiore a quello di una Italia piegata dal Covid.

Si arriva così alla surreale proposta:

Dobbiamo difendere i cittadini ucraini ma non contro i russi ma con una proposta che sia anche di aiuto ai russi, che tra l’altro al di là dei loro leader hanno più volte dimostrato di amare il nostro paese molto di più di quanto noi abbiamo amato il loro.
E questa proposta per noi è il passaggio da un Nato ovvero USA che fa spallate con Putin a un doppio binario che preveda una evoluzione dell’Unione Europea in Stati Uniti d’Europa e una transizione democratica che porti dopo un percorso di riforme e di finanziamento con fondi europei di riforme e sviluppo economico all’ingresso della Russia insieme all’Ucraina come loro membri.


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