La Russia di Putin introduce il carcere per chi dice la verità sull'invasione dell'Ucraina

La Duma ha approvato all'unanimità una riforma del codice civile voluta da Putin che introduce quindici anni di reclusione per chi diffonde "fake news" sulla situazione in Ucraina. E per "fake news" si intendono notizie vere che non sono in linea con il regime. In particolare, sarà vietato non definire "missione di pace" la sua invasione dell'Ucraina.
Fosse non è nulla di nuovo per un Paese che prevede il carcere per la fantomatica "propaganda gay", ma conferma come la macchina della propaganda e della repressione della Russia sia tornata a lavorare a pieno regime.
Già la scorsa settimana l'autorità di controllo sulle Comunicazioni, il temuto Roskomnadzor, ha minacciato sanzioni a dieci organi di informazione, ordinandogli di non usare più la parola "invasione". Inoltre ieri sono stati oscurati il canale d’opposizione TV Rain e la radio indipendente Eco di Mosca.


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