Pietro Diomede insulta Carol Maltesi e la moglie morta di Marco Giallini. Zelig cancella le sue esibizioni
Pietro Diomede si definisce un "comico" ed è pure stato invitato ad alcune trasmissioni televisive. Ma suscita ribrezzo e repulsione il fatto che il signor Diomede trovi divertente sfottere e insultare la 26enne uccisa e massacrata dal vicino di casa:
Come prassi, ha insultato chi ha criticato quel degrado, dando appuntamento allo spettacolo che lui si diceva certo si sarebbe tenuto allo Zelig di Milano. Ma quello spettacolo non ci sarà, perché lo Zelig ha deciso di cancellare tutte le sue esibizioni, comunicando:
Abbiamo ricevuto segnalazioni in seguito al tweet di un artista che avrebbe dovuto esibirsi presso lo Zelig il 12 Aprile. Ci dissociamo completamente da quel Tweet, che disapproviamo nella maniera più assoluta. Di conseguenza, l'artista è stato escluso dalla programmazione Zelig.
Poche ore prima, Pietro Diomede si era divertito a sfottere la moglie dell'attore Marco Giallini, morta in seguito di una emorragia cerebrale:
In passato irrise persino Lucia Borsellino, ridendo per l'omicidio del padre da parte della mafia:
Usando termini razzisti, ha anche definito «nazista» il presidente ucraino bombardato da Putin, facendosi promotore della propaganda del Cremlino:
Altri insulti venivano riservati ai sopravvissuti all'Olocausto, derisi per la loro morte sotto le bombe di Putin:
Fieramente omofobo, chiedeva l'affollamento della legge Zan per poterlo aiutare ad insultare i gay picchiati a sangue dai fascisti:
E l'istigazione alla discriminazione doveva eccitarlo parecchio, dato che il suo profilo è zeppo di battutine omofobe come queste:
Se è un bene che lo Zelig abbia cancellato i suoi spettacoli e se c'è da augurarsi che tale soggetto non sia mai più invitato su un palco (col rischio di ritrovarcelo a sagre leghiste a fare da spalla alle canzoncine razziste di Povia), ci sarebbe da chiedersi perché lo Zelig abbia preso posizione solo ora, dopo anni in cui il loro "comico" rideva dei ragazzi che venivano massacrati di botte dagli omofobi o di chi ha dato la vita per combattere la mafia.