Provita si lancia allo sciaccallaggio dell'8 marzo

Dopo anni di propaganda filo-russa e di convegni in cui Putin veniva dipinto come il "salvatore cristiano" che andrebbe elogiato perché infligge omofobia al suo popolo, gli estremisti di Provita Onlus si stanno preparando all'8 marzo affiggendo i loro soliti manifesti indecenti.
Senza un qualsivoglia
A Roma, in via Pio XI/Villa Carpegna e a Piazza Bologna, hanno affisso dei vergognosi manifesti in cui oppongono il diritti delle donne all'aborto, ovviamente sostenendo che la femmina vada privata da ogni diritto di scelta perché glielo ordinano quel Jacopo Coghe e quel Toni Brandi che invitarono al comizio leghista di Verona un prete russo che chiedeva che la depenalizzazione violenza sulle donne.
Non è la prima volta che Provita Onlus insulta i diritti delle donne. In passato organizzò insieme al senatore leghista Simone Pillon una campagna in cui si sosteneva che l'aborto fosse "femminicidio" in una chiara irrisione della vera violenza sulle donne. Anche perché Jacopo Cogeh ci dovrebbe spiegare che dovrebbero c'entrare i diritti delle donne con quell'aborto che non c'entra nulla con il sesso del feto.


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