Salvini e il giaccone sponsorizzato usato durante la sua figuraccia mondiale


Oltre alla colossale figuraccia collezionata durante il suo sciacallaggio elettorale sui confini polacchi, al leghista Matteo Salvini viene contestato anche il giaccone sponsorizzato utilizzato durante la sua carnevalata.
Dato che il sovranista ha già rimpinguato i suoi conti esteri aperti in Lussemburgo grazie ai finanziamenti di Putin e ai nostri soldi, c'è chi si domanda perché mai abbia deciso di sfoggiare un giaccone pieno di sponsor in cui si vedono in bella vista i loghi di circa 20 brand italiani, tra cui la concessionaria Lombarda motori di Monza, la colmar, i supermercati Iperal, Togros, Betacyl e tanti altri.
L'abito parrebbe appartenere in realtà alla "Cancro Primo Aiuto Onlus (Cpa)" di Monza, un'associazione dovrebbe occuparsi di malattie oncologiche e non di campagne politiche leghiste. L'ipotesi è che Salvini debba aver pensato di poter usare il loro nome per fare trarre profitto anche dai bambini che muoiono di cancro, ancor più considerando che la onlus da lui umiliata non ha nulla a che vedere con fondazione che il leghista ha usato per il suo viaggio, ossia la "Ripartiamo Onlus" ri Roma.
Gli sponsor sulla giacca indossata da Salvini sosterrebbero solo la "Cancro Primo Aiuto" e non sarebbero riconducibili al politico italiano, anche se il leghista li ha evidentemente danneggiati a livello internazionale. Il senatore ha poi dichiarato di aver indossato la giacca in segno di sostegno all'associazione «che da anni offre assistenza gratuita a migliaia di famiglie che hanno il cancro in casa, regalano mezzi e strumenti a ospedali e Croce Rossa, offrono un contributo per le parrucche alle donne operate di tumore». Cosa 'c'entri tutto questo con la guerra in Ucraina lo sa solo lui, ma forse lui crede che intestarsi il lavoro altrui possa aiutarlo a fatturare.
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