Zelensky in collegamento con Montecitorio
Dopo i videocollegamenti con Parlamenti d’Europa, Regno Unito, Canada, Stati Uniti, Germania ed Israele, il presidente ucraino Zelensky si è collegato da Kiev con le Camere italiane riunite a Montecitorio.
Accolto da una standing ovation dei parlamentari italiani presenti (e con Pillon che ha sottolineato la sua assenza per rispetto verso il suoi finanziatori russi), Zelensky ha ringraziato l'Italia per i suoi aiuti ed ha sottolineato come il «male che porta il nemico, quanta devastazione lascia a quanto spargimento di sangue».
Il presidente ucraino ha spiegato come «la resistenza» presente in tutti «i luoghi in cui si abbatte la ferocia del presidente Putin è eroica» e che «bisogna fare il possibile per garantire la pace. Questa è una guerra creata per decine di anni da una sola persona, che ha guadagnato molti soldi con le esportazioni di petrolio e gas». «L’Ucraina è il cancello per l’esercito russo e loro vogliono entrare in Europa, ma la barbarie non deve entrare». «Gli ucraini sono stati vicini a voi durante la pandemia, noi abbiamo inviato medici e gli italiani ci hanno aiutati durante l’alluvione. Noi apprezziamo moltissimo ma l’invasione dura da 27 giorni, quasi un mese: abbiamo bisogno di altre sanzioni, altre pressioni».
Zelensky ha poi aggiunto: «Vi ringrazio per l’aiuto agli ucraini, più di 70 mila sono stati costretti a fuggire, più di 25 mila bambini. In Italia è nato il primo bimbo ucraino da una madre scappata dalla guerra provocata da una sola persona, decine di bimbi sono nei vostri ospedali e vi siamo grati. Dal primo giorno avete condiviso il nostro dolore, aiutato gli ucraini con il vostro calore e con la vostra forza»
Davanti al presidente ucraino che ha sottolineato l'importanza di congelare i beni dei russi, il presidente Draghi ha dichiarato che «in Italia abbiamo congelato beni per oltre 800 milioni di euro agli oligarchi russi» vicini a Putin e che «vogliamo disegnare un percorso di maggiore vicinanza dell’Ucraina all’Europa: è un processo lungo fatto di riforme necessarie. L’Italia è a fianco dell’Ucraina in questo processo. L’Italia vuole l’Ucraina nell’Unione europea».