Adinolfi definisce "apartheid" il greenpass, ma insulta Zelensky perché parla di "genocidio"
Mario Afinolfi usa il termine "apartheid" per definire le leggi di buonsenso che impedivano ai no-vax di poter mettere a repentaglio la vita altrui. Usa il termine "nazismo" per definire i matrimoni gay, si inventa fantomatiche lobby per creare paure irrazionali. Ma poi urla che Zelensky non deve permettersi di poter definire "genocidio" il genocidio ucraino. D'altronde si sa, ai suoi elettori fascisti piace che quel termine sia impropriamente usato solo per definire le Foibe:
Se non è chiaro perché Adinolfi nutra un cosi profondo odio verso gli ucraini, irritante è la sua incessante diffamazione del loro presidente. E cosi si inventa che Zelensky si sia opposto alla via crucis del papa che i filo-putinani vorrebbero uccidere, quando in realtà la critica riguarda la presenza di russi quasi si volesse negare che esiste una differenza tra aggressore ed aggredito. Una differenza che Adinolfi nega incessantemente, sostenendo sia colpa degli ucraini se Putin ha dovuto uccidere le loro famiglie, bombardare le loro case e far stuprare le loro figlie.