Adinolfi e la «testosteronica virilità»


Proponendosi come il difensore d'ufficio di chiunque dica frasi omofobe, Mario Adinolfi è tornato a sostenere che il pregiudizio debba prevalere sull'evidenza scientifica e che ogni omofobo abbia il diritto di urlare che Adinolfi non vuole che le donne trans possano partecipare a gare sportive nella loro categoria.
Premettendo che per lui le donne trans non sarebbero donne, il fondantalista inizia a fantasticare su una imprecisata «testosteronica virilità».



E se l'ovvio è che una donna sia donna anche se lui vorrebbe istituire una apartheid omofobica, da voltastomaco è il suo associare il coraggio all'identità di genere. E neppure è chiaro se Adinolfi voglia sostenere che lui, in quanto etero, avrebbe in automatico la testosteronica virilità per fare Streif.
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