Adinolfi insiste nell'invitare i no-vax a non credere alla scienza. Per l'OdG è tutto normale?


Mario Adinolfi ha trascorso mesi a sostenere che lui sarebbe stato reso vittima di «apartheid» dalle leggi a tutela della salute pubblica. Ed infatti si è beccato il Covid non appena i vaccinati hanno reso possibile la fine di quelle limitazioni.
Ma al posto di baciare i piedi a chi gli ha salvato la vita perché ha contrastato la diffusione delle varianti più letali mentre lui boicottava la campagna vaccinale, il fondamentalista preferisce sostenere che se non è importo, allora aveva ragione lui a dire che si potevano sacrificare gli improduttivi che lui si diceva disposto a uccidere pur di andarsene al bar senza vaccino. E se è pur vero che chi si vanta di praticare solo sesso non sicuro sarà portato ad uno stile di vita incocente, il suo dirsi disposto a sacrificare la vita altrui per i suoi vizi non è diverso dal suo sostenere che dovremmo chiudere gli occhi davanti alle minorenni stuprate dai suoi amichetti russi in cambio di uno sconto sul prezzo del gas.
Tutto torna, mostrandoci un Adinolfi sempre più egocentrico che non si fa problemi a sacrificare vite umane in nome della sua prepotenza e della sua arroganza.

E se l'altro ieri diceva che sarebbe «cretino» chi non la pensa come lui, oggi frigna che Burioni lo tratterebbe come un cretino per le sue posizioni antiscientifiche. Ed ovviamente insinua che milioni di italiani non crederebbero alla scienza come lui, diffamando onesti medici con le sue bieche e insinuazioni. Ovviamente non parla dei provati finanziamenti russi ai partiti no-vax, ma si inventa illazioni su presunti libri-paga che spergiura senza prove. Complimenti all'Ordine dei Giornalisti che non cacciano a pedate chi insulta la professione in un simile modo!



Da prassi, il fondamentalista riscrive ideologicamente la storia, sostenendo che il fatto che lui abbia detto che chi gli ha salvato la vita sarebbe un "servo" della scienza sia una teoria da portare come premessa alle sue nuove teorie. E tutto questo non fa che dare ragione a Buriolini: provare a ragionare con soggetti come Adinolfi è un'impresa inutile.
Molto fastidioso è anche la violenza di Adinoòlfi che si arroga il diritto di parlare a nome degli "italiani" nonostante nessuno lo abbia votato, magari vantandosi di essere finito sulla TV ungherese a dire che il nostro popolo amerebbe Orban perché lui si eccita come una scolarette una volta ch elo vee approvare leggi contro i gay o contro le donne.
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