Adinolfi si autoproclama «combattente» no-vax mentre nega che siano stati i vaccinati a salvargli la vita
Mario Adinolfi sostiene che la polizia non abbia alcun diritto di indagare su chi viola la legge, perché punire i chi delinque sarebbe una violazione della privacy del criminale.
In un lungo articolo volto a sostenere che avrebbe ragione lui perché lo dice lui, scrive:
La mia personale esperienza con il Covid mi ha definitivamente convinto che non c’è nessuna arma più potente della paura per il controllo sociale. Utilizzando questa arma puoi costringere le persone a fare qualsiasi cosa senza che si ribellino mai.
Non è chiaro perché citi la sua «personale esperienza» con una pandemia combattuta da altri, ovviamente negando che lui non sia morto solamente perché altri di sono vaccinati. Per sostenere la sua tesi, forse gli sarebbe bastato spiegare che il suo partito è nato sulla paura verso quel fantomatico «gender» che è stato inventato da un prete indagato per abusi sessuali o avrebbe potuto ricordare i suoi discorsi in cui chiedeva di vietare il diritto di scelta dei malati paventando il rischio che qualcuno avrebbe potuto ucciderci. In fatto di abuso della paura lui è un maestro e non è chiaro perché questa volta non si sia seduto in cattedra per rivendicare i suoi metodi.
Inizia così a dire che sarebbe per colpa della paura che la gente non è concorderebbe con lui nel ritenere che un genocidio sia accettabile in cambio di umo sconto sulla bolletta:
Come fai a non avere paura di Putin, non vedi di che massacri è capace? E se lo lasciamo fare in Ucraina poi toccherà a noi. E allora vai con le commesse multimilionarie in armi subito agli ucraini, vai con l’aumento delle spese militari fino a 38 miliardi di euro, vai col diventare belligerante in una guerra folle in cui non c’entriamo nulla, vai con i 33 euro a profugo ucraino che questi sono pure biondi mica neri come quelli che scappano dalle guerra in Somalia e Sudan, ne sono già arrivati 85mila e saranno 600mila alla fine, arriveranno prevalentemente da zone dell’Ucraina dove la guerra non c’è, ma mica vorrai lasciarli lì a subire il genocidio ordito da Putin che è come Hitler? Il prossimo potresti essere tu, trema e paga la bolletta triplicata senza fiatare.
Promessi guadagni a chi collabora con i criminali, inizia a dire che il Covid sarebbe una passeggiata. Ovviamente omette di dire che se oggi le varianti sono meno pericolose è so perché i vaccini hanno funzionato. Ma lui preferisce negare tutto e scrivere:
Qualche giorno tra saturimetro e antinfiammatori e mi negativizzo. Resta uno strascico di stanchezza (la chiamano “sindrome post Covid”), ma insomma nella vita ho passato di peggio. Arriva il certificato verde: “Sei contento? Ora hai il green pass”. Già, con l’arma della paura sono riusciti a farci essere contenti se otteniamo dal sovrano la concessione tramite tagliando verde a poter lavorare, prendere il treno, andare al cinema, cenare al ristorante. Senza green pass, il sovrano non concede. E il cittadino si fa suddito, subisce silenzioso, piegato dalla paura.
In realtà il tema non è mai stato quello. A nessuno sarebbe fregato nulla se le opinabili scelte antiscientifiche di Adinolfi avrebbero messo a repentaglio solo la sua vita, ma il tema è sempre stato quello di voler proteggere gli altri dal rischio che lui costituiva dopo aver volontariamente scelto di essere veicolo di contagio.
Se si fosse trattato di un semplice tentativo suicidio che non avesse comportato il rischio di omicidio, Adinolfi dovrebbe ben sapere che è lui è l'unico integralista a pretendere cure coatte contro il volere dei malati terminali, come da lui più volte ribadito nella sua crociata contro l'eutanasia.
Inizia così a dire che lo stato non deve imposi come lui pretende di imporsi ai malati, sostenendo che se un malato di Sla andrebbe torturato per il suo sadico piacere, un no-vax andrebbe lasciato libero di poter infettare gli altri dato che lui è uno di loro:
Per ironica coincidenza arriva oggi anche la nota dell’Agenzia delle Entrate che mi tratta da cittadino reprobo, s’è andata a scovare i miei dati sanitari sensibili e ha scoperto che ho oltre cinquant’anni e non mi sono voluto vaccinare. Vuole punirmi, simbolicamente, il sovrano. Sono l’unico leader di partito politico in Italia che effettivamente non si è vaccinato, a differenza di altri che hanno molto chiacchierato e poi obbedito. Io no. Ma caro deve costarmi. Ho disobbedito? Lo Stato si prende i miei dati sanitari, li matcha con quelli fiscali e vuole cento euro. Con il condizionamento della paura, completamente insensato perché quest’obbligo vaccinale è una cialtronata che non è servita a niente e a nessuno, ci fanno subire anche il balzello con privacy sanitaria invasa. E tutti muti.
E se è davvero ingiusto che questa gente venga sanzionata con solo 100 euro nonostante alcuni di loro siano responsabili di veri e propri omicidi, curiosa è la teoria di Adinolfi per cui sarebbe contro la privacy sanzionate chi non rispetta la legge. Lo sosterrà anche quando passa con il rosso o non rispetta le strisce pedonali?
D'altronde il discorso è lo stesso: se tu decidi che tanto non passerà nessuno, perché mai non dovresti essere prepotente e sfrecciare col semaforo rosso? Se poi investi un bambino, pazienza, esattamente come ad Adinolfi non interessava di poter far ammalare altre persone dopo aver intenzionalmente scelto di essere 30 volte più contagioso degli altri.
E se lo scopo del greenpass fosse "punitivo" come lui giura sulle sue due famiglie, allora perché gli è stato dato una volta che lui non costituisce più un rischio per la salute altrui? Se fosse stato un atto contro i dissidenti come lui sostiene, avrebbero dovuto negarglielo, no?
Tra i commenti, la situazione degenera. Adinolfi inizia a proclamarsi «combattente» e cerca di farsi aizzare dai suoi seguaci a violare la legge sulla base del principio per cui ogni prepotenza vada imposta con la forza:
Qualcuno contesta le sue invettive contro i vaccini, con Adinolfi che nega di aver scritto quanto traspare dal suo testo. Se lui dice che sarebbe legittimo rifiutare i vaccini e che l'obbligo vaccinale sarebbe stata una «cialtronata che non è servita a niente», poi non può dire che che non abbia inveito contro i vaccini.
Qui i casi sono due: o Adinolfi sposa il negazionismo no-vax, o dovrebbe ammettere che è solo grazie a quella «cialtronata» e grazie al greenpass che lui non è morto. Perché sono stati i vaccinati a far scemare la carica virale dell'infezione, con il fondamentalista che nega di negare l'utilità dei vaccini mentre si vanta di non essersi vaccinato perché disposto a far ammalate qualcun altro in cambio dei guadagni economici che avrebbe potuto trarre dal business no-vax (esattamente come dice che l'uccisione die bambini ucraini vada bene se lui può pagare meno la bolletta).