Adinolfi si dice fratello dei russi che uccidono civili e stuprano minorenni

Dopo aver trascorso la giornata di Pasqua ad urlare che lui si sente dotato di «testosteronica virilità» in quanto eterosessuale dalle molteplici mogli che campa con il gioco d'azzardo, il fondamentalista Mario Adinolfi è tornato a dire che lui non sa che farsene di una religione che non usi il senso di colpa e la paura per assoggettare qualcuno.
Secondo il fondantalista, non esisterebbe Dio se non si usa il "peccato" per puntare il dito contro gli altri. E pazienza se il peccato biblico non sia lontanamente simile a quello con cui i fondantalisti hanno cercato di usare dogmi e prepotenze per assoggettare il popolo, dato che nel senso biblico il "Peccato" è una difficoltà nella vita e non ha alcuna connotazione negativa come fu deciso nel Medioevo. Per ovviare alle sue carenze teologiche, il fondamentalista ricorre al suo solito dire che lui non esprimerebbe opinioni ma "spiegherebbe" la verità divina di cui si professa detentore.

Tutte queste boiate lo portano a tentare di sostenere che il nazismo sia colpa dei comunisti e che Putin sia un vero cristiano. Dice anche che si sente fratello dei militari russi che stuprano minorenni, anche se nn esprime la stessa vicinanza a chi viene ucciso o costretto a vedere gli stupri delle proprie figlie:

Ovviamente insulta chi non vuole essere complice degli stupri minorili, quasi come se il fare bullismo lo rendesse felice. E chissà che ai suoi convegni non venissero invitati preti pedofili proprio per evitare un "clima ostile" con chi violentava bambini persino dentro il confessionale.


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