I populisti che usano l'odio leghista per la Boldrini a sostegno dell'invasione russa
Attilio Negrini è tornato a rilanciare l'invito del suo Adinolfi a non credere ai media che non raccontano ciò che l'estrema destra vorrebbe sentirsi dire. E cosi cita un sito che tira in ballo quella Boldrini che non piace ai leghisti quasi possa dare ragione ad un Putin che uccide civili e fa stuprare le bambine:
Nell'articolo citato, tale Antonio Di Siena scrive:
Andriy Paruby, il neonazista amico di Grasso e Boldrini, è ufficialmente indagato per l’organizzazione della rivolta di Odessa del 2 maggio 2014. Quando, sulla scia del colpo di stato di EuroMaidan e dello scoppio della guerra in Donbass, le squadracce neonaziste della destra ucraina, capeggiate da Svoboda e Pravij Sektor, assaltarono a colpi di molotov la Casa dei sindacati di Odessa, bruciando vivi una cinquantina di civili.
E quale sarebbe la fonte che darebbe ragione alla propaganda di Putin e a quei nazisti che sostengono faccia bene ad ammazzare migliaia di innocenti per un fatto che loro stessi dicono abbia condotto ad una indagine? Ovviamente nessuna, dato che l'articolo cita imprecisate "fonti non conformate":
Secondo fonti non confermate l'indagine penale, promossa dall'ufficio investigativo statale per i crimini dei pubblici funzionari, è partita da una fotografia che ritrarrebbe il presidente del Parlamento di Kiev ed ex membro di Svoboda, il giorno della strage, a Kulikovo Pollje luogo del primo assalto neonazista che spinse i cittadini a rifugiarsi nella vicina Casa dei sindacati dove furono barbaramente assassinati.
Chissà cosa avrà da dire a tal proposito la sinistra rosé che lo accolse in Italia come un vero democratico fra sorrisi e calorose strette di mano.
Quindi tutta la solfa serviva solo a mettere a frutto una fotografia per fare specchio riflesso a chi ricordava le immagini di Salvini con magliette griffate con l'effige di Putin, forse dimenticandosi di come il padano abbia pronunciato frasi di profonda stima per Mosca mente siglava contratti con loro.
E pare rientrare nel reato di diffamazione aggravata il sostenere che Parubij sia un «amico» della Bodrini, dato che nel 2017 era il presidente del Consiglio Supremo dell'Ucraina che venne accolto dall'allora presidente della Camera dei Deputati in un banale incontro istituzionale.