Il leghista sostiene che Orban sia uno «statista» e garantisce che le sue leggi anti-gay resteranno perché i referendum erano una farsa
Il senatore leghista Simone Pillon sostiene che Viktor Orban sia un grande «statista», forse eccitato dinnanzi ad un estremista di ultra-destra che ha dedicato la sua vittoria alle truppe di invasione russe che dilaniano i bambini ucraini con le bombe benedette da Kirill. Nega persino che la propaganda abbia contribuito alla sua elezione, iniziando a dire che la stampa italiana sarebbe di regime come dicono i neofascisti e i filo-putiniani. Ed ovviamente elogia le leggi anti-gay che il suo Orban ha importato da Mosca, mentendo sul loro contenuto e spacciandole per una legge che «blocca le lezioni lgbt nelle scuole».
A detta di Pillon, il fatto che alle urne si sia recato il 70% degli elettori e che i referendum non abbiano raggiunto il quorum è ininfluente, perché Orban se ne frega del volere popolare e imporrà le leggi omofobe dato che il voto era una farsa:
Forse intenzionato a corrompere i bambini al suo bullismo, si diverte a sfottere i diritti umani dicendo che chi non ama le discriminazioni non esulta per l'affossamento di una legge contro i crimini d'odio si farà venire il mal a chi non si compiace del male come fa lui.