Il pastore Carollo sostiene che il doppio cognome sia "colpa" del ddl Zan


Dopo Adinolfi e Pillon, anche il pastore Luigi Carollo attacca la sentenza della Corte Costituzionale che riconosce anche alle donne il diritto di poter trasmettere il cognome ai figli. La sua accusa è che i diritti delle donne gli puzzerebbero di «politicamente corretto», quasi lui ritenesse che il rispetto sia un insulto.
Ma tutto diventa ancor più tragicomico quando il pastore inizia a dire che sarebbe "colpa" del ddl Zan se la Corte Costituzionale ha ritenuto illegittima l'imposizione del cognome del maschio:







Pare difficile capire quale nesso vedrebbero tra una legge per il contrasto ai crimini d'odio con una sentenza dettata dalla Costituzione. Ed è difficile comprendere perché dicono che punire i criminali che delinquente sarebbe una "trappola" tesa contro di loro.
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