La Russia multa Meta e TikTok per "propaganda gay"
Un tribunale russo ha multato Meta, ossia la società che possiede Instagram e Facebook, con l'accusa di aver violato la legge anti-gay sulla cosiddetta "propaganda lgbt sui minori". I russi hanno chiesto 4 milioni di rubli dopo che la società si è rifiutata di rimuovere contenuti accusati di fare «propaganda gay».
Una seconda sentenza ha multato TikTok con due milioni di rubli per un reato simile, applicando ancora una volta la norma anti-gay voluta da Putin. I giudici contestano la mancata rimozione di imprecisati contenuti che sostengono possano «promuovere le relazioni omosessuali».
Tali multe stanno diventando una prassi in Russia, dove il Roskomnadzor sta usando la norma anti-gay per attaccare ogni società straniera operi nel Paese. Se le aziende rifiutano di conformarsi allla propaganda di Putin, l'accesso ai loro servizi sarà limitato.
Meta era già stata classificata come "organizzazione estremista" in una sentenza emessa a marzo dal tribunale di Tverskoy a Mosca. In quel caso la società venne accusata di “russofobia”.
Nei giorni scorsi il senatore leghista Simon4e Pillon ha dichiarato che la Lega si adopererà per cercare di importare in Italia le leggi omofobe di Putin come ha fatto il loro alleato ungherese.
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