L'Ungheria corferma Orban. Esulta Pillon, ma i referendum omofobici non passano
L'Ungheria ha scelto di restare nel Medioevo e ha scelto di rieleggere, per la quarta volta vonsecutiva, l'ultra-integralista Viktor Orban.
Omofobo, filo-putiniano e contrario al diritto di scelta delle donne, sarà supportato dai partiti neonazisti che hanno conquistato lo 6,4% dei voti.
Pur di vincere, negli ultimi sei mesi il premier ungherese aveva elargito aiuti diretti ai cittadini per cinque miliardi di euro, mettendo a serio rischio la stabilità economica dell’Ungheria.
Orban non è però riuscito ad importare da Mosca le leggi putiniane sulla fantomatica "propaganda gay". Tutti i suoi quattro referendum a conferma delle sue contestatissime decisioni omofobe non hanno raggiunto il quorum, con un boom di schede nulle.
Festeggia Pillon, sostenendo che l'omofobia premi e che obbligate le donne a partorire serva ad aumentare i tassi di produttività delle vagine femminili:
Orban ha dedicato la sua vittoria agli invasori russi: «Abbiamo vinto anche a livello internazionale contro il globalismo. Contro Soros. Contro i media mainstream europei. E anche contro il presidente ucraino».
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