Quando la Lega diceva che Le Pen fosse fascista

Se l'incoerenza di Salvini è tristemente nota, fa pensare come il suo partito accusasse Le Pen di essere fascista solo nove anni fa. E se oggi il padano è corso a consolare la sua Marine dicendole che «chi lotta non perde mai», pochi anno fa stampava manifesti con scritto che il Front National di Le Pen era «fascista e razzista. Come i partiti di Roma». Ossia la Roma in cui Salvini vuole essere presente con quel suo partito padano che ora non crede più alla Padania.

Sotto un lungo testo, il manifesto asseriva: "Un fermo no ai fascisti che gridano al fascismo e ai razzisti che gridano al razzismo. Lega Lombarda: coscienza partigiana!". Lo scritto risale ai tempi di Bossi, quando Salvini aveva solo 15 anni e non aveva ancora esordito come concorrente a "Il pranzo è servito" su Canale 5.
Poi, sull'onda della convenienza, è dopo l'intercessione dei russi che il suo partito è passato dal professarsi "partigiano" al vantarsi di essere alleato con la destra neofascista. Ed erano tempi in cui i condoni proposti da Salvini venivano bollati come "truffe" dal suo partito, ovviamente sostenendo che fossero a vantaggio degli odiati meridionali:

L'unica cosa che il tempo non ha cambiato è una retorica fondata sul creare odio verso altri gruppi, sperando che l'odio porti consensi.


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