Sofia Goggia nega l'esistenza di atleti gay perché lei crede che il coraggio sia prerogativa dei soli eterosessuali


Sofia Goggia pare non aver manco capito che differenza passi tra l'orientamento sessuale e l'identità di genere, preferendo dare libero sfogo alla sua omotransobia in un'accozzaglia di slogan confusamente presi dalla propaganda neonazista. In una aberrante intervista che ha eccitato Mario Adinolfi, l'omofoba ha dichiarato: «A livello di sport, un uomo che si trasforma in donna ha caratteristiche fisiche, anche a livello ormonale, che consentono di spingere di più. Non credo allora che sia giusto».
Peccato che la sua opinione sia del tutto irrilevante, dato che è la scienza a stabilire che le donne a lei sgradite non sono minimamente avvantaggiate. Ma a chiarire il suo pensiero omofobo è stato il suo aggiungere: «Se ci sono omosessuali tra gli atleti? Tra le donne qualcuna sì. Tra gli uomini direi di no. Devono gettarsi giù dalla Streif di Kitz», riferendosi alla pista per la discesa libera di Hahnenkamm a Kitzbühel, in Austria.
A detta della ragazzina, dunque, i gay non sarebbero veri uomini perché lei si fa promotrice di stereotipi diffamatori che in un qualsiasi nazione xivile porterebbero a provvedimenti disciplinari.
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