Un trumpiano contrario ai diritti delle donne vuole comprare Twitter. Cascioli esulta
Attilio Negrini ci spiega che la setta di Riccardo Cascioli è molto eccitata perché un miliardario trumpiano vuole acquistare a Twitter in modo da renderlo uno strumento di propaganda. Negrini ci spiega che la notizia lo renda elice perché preoccupa chi crede nelle democrazia e non vede di buon occhio i miliardari di estrema destra che vogliono usare i loro soldi per comprarsi l'opinione pubblica attraverso la diffusione di fake-news:
Negrini cita un articolo pubblicato da Il Timone (che, come La Nuova Bussola Quotidiana è di proprietà di Riccardo Cascioli), la quale sostiene che Murnk avrebbe aiutato Trump ad incoraggiare insurrezioni attraverso la diffusione di fake-news.
L'articolo pubblicato da Cascioli è quasi imbarazzante mentre giura su Dio che sarebbe vero, appurato e certo che avrebbe ragione chi dice che i comunisti gestirebbero l'informazione e che i fondamentalisti sarebbero vittima di odio perché la gente osa contestarli:
«Le idee maggioritarie in timeline appartengono al pensiero progressista e di sinistra», scrive Piero Vietti, e «il paradosso è che Twitter appare come una bolla quasi sempre sganciata dalla realtà, dove giornalisti, politici e influencer mettono quotidianamente all’indice i non allineati, sputtanano chi ha idee diverse, difendono i “loro” fino al parossismo, chiedono censure e licenziamenti […] eppure è da lì che passa gran parte del discorso pubblico oggi». Se quest’analisi è vera (e lo è), ecco spiegato l’immediato, potentissimo contrattacco di queste ore, che con approssimazioni successive è arrivato a descrivere il possibile acquisto di Twitter da parte del magnate come la salita al potere del nazismo.
E se fa ridere come le destre citino a casaccio il nazismo quasi a voler cambiare la percezione di quei crimini, il sito di Cascioli si affretta a dire che bisogna festeggiare ciò che viene fatto contro la sinistra a sostegno delle lobby neofasciste:
Il New York Times ha subito scritto che Twitter avrà ora a che fare «con un investitore attivista diverso da qualsiasi altro», noto «per essere imprevedibile» e «che spesso usa Twitter per criticare, insultare e trollare gli altri». Che l’incursione di Musk sulla piattaforma social rappresenti un incubo per l’intera sinistra mondiale (per quella italiana basta l’eloquente titolo del quotidiano Domani, proprietà di quel Carlo De Benedetti che vanta di avere la tessera n.1 del Pd: «I miliardi di Elon Musk minacciano la libertà di espressione via Twitter») lo sottolinea, per nulla velatamente, anche l’altro faro del pensiero progressista, il Guardian. Il quotidiano inglese ha ospitato un articolo particolarmente ostile a Musk scritto nientepopodimeno che dall’influente Robert Reich, già Segretario del Lavoro durante la presidenza di Bill Clinton.
A quel punto, dicono di amare il miliardario perché spaccia l'odio come una forma di "cristianesimo" e darà modo a Trump di tornare al potere dopo aver orchestrato un attacco armato alla democrazia:
Provando ad andare oltre il contingente, appare abbastanza evidente che gli attacchi arrivino da più lontano, dal fatto che il fondatore di Tesla si faccia portatore di una visione del mondo non pregiudizialmente ostile al cristianesimo. È vero che i media di mezzo mondo sono terrorizzati già della sola possibilità che ElonMusk possa sbloccare l’account del twittatore in chief Donald Trump (bannato da tutti i social per i fatti di Capitol Hill ma che ha ribadito di non voler tornare su Twitter), ma l’impressione è che alla dottrina woke non vada giù che l’imprenditore di origine sudafricana continui a boicottare il pensiero che un Occidente mortifero e nichilista ha sulla vita («credo che uno dei maggiori rischi per la civiltà sia il basso tasso di natalità»), rivoltando la sua vulgata come un calzino («eppure, così tante persone, anche le più intelligenti, pensano che ci siano troppe persone nel mondo, e che la popolazione stia crescendo senza controllo. È completamente l’opposto. Per favore, guardate i numeri: se le persone non fanno più figli, la civiltà crollerà, segnatevi le mie parole»).
Insomma, li fa felici pensare che una piattaforma verrà gestita da chi imporrà il loro pensiero unico e si farà promotore degli slogan su cui campano i partiti populisti e neofascisti.