CasaPound elogia Pillon per la sue guerriglia contro l'educazione al rispetto
Cristina Gauri pare senza vergogna se davvero riesce a prova alcun imbarazzo nel pubblicare un'osceno articolo dal titolo "La Boldrini senza vergogna, ora nega l’esistenza del gender" sulle pagine del giornaletto di CasaPound.
Tentando di mettere a frutto l'odio coltivato da Salvini contro la senatrice Boldrini, la camerata inizia a dire che a lei non sta bene che si possa dare seguito all'Articolo 3 della nostra Costituzione e che si possano invitare le scuole a «creare occasioni di approfondimento con i propri studenti sui temi legati alle discriminazioni, al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali». Si inventa così che quella sarebbe un'offesa all'ostruzionismo di Pillon contro l'introduzione di aggravanti per chi commette reati dettati dall'odio dettata dalle teorie di Gandolfini. Fatto sta che per lei quella richiesta sarebbe:
In pratica, la copia-carbone dell’articolo 7 contenuto nel ddl Zan — senza che il ddl Zan sia stato approvato e arrivata alle scuole all’insaputa dei genitori — che nella «Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia», e «al fine di promuovere la cultura del rispetto e dell’inclusione nonché di contra stare i pregiudizi, le discriminazioni», prevede iniziative didattiche «per le scuole di ogni ordine e grado». Una norma che, se il ddl Zan diventasse legge, diverrebbe il cavallo di Troia per ogni tipologia di lavaggio del cervello a base di «inclusività», gender, transessualismo — dove non arrivano social media, influencer e pubblicità, ecco che ci si metterebbero pure i professori. Di qui la protesta del centrodestra, con il senatore Pillon in testa, che ha definito inaccettabile la circolare invitando Bianchi a fare dietrofront sulla questione.
Peccato che la signora Gauri si sia dimenticata di inventarsi una qualche scusa per sostenere che il fantomatico "gender" avrebbe a che fare con il contrasto ai crimini d'odio, uscendosene con la teoria per cui lei bisognerebbe calpestare dei diritti costituzionali dei cittadini solo perché Pillon non vuole che i bimbi siano tolleranti e rispettosi verso il prossimo.
Sempre sostituendo le argomentazioni con gli insulti, la signora di CasaPound inizia a dire:
Per tutta risposta la sinistra ha riesumato il ditino ieratico della Boldrini, la quale ci fa sapere che non esiste nessuna ideologia gender. Ma certo che no: ci siamo sicuramente sognati le tonnellate di propaganda mediatica a mezzo di stampa, programmi televisivi, influencer, musica, che predica la possibilità di variare il proprio sesso a piacimento a seconda di come ci si sveglia la mattina, e che il genere è un costrutto sociale che viene assegnato alla nascita contro la volontà del bambino.
In realtà quella è una loro fantasia, dato che il genere è parte della persona e nessuno può "sceglierlo". Quindi è falso quello che dicono ed è patetico il loro sostenere che qualcuno vorrebbe cambiare il proprio sesso a piacimento. Ovviamente confondono pure il sesso con il genere, facendo persino confusione con l'orientamento sessuale in quel loro scrivere parole a caso quasi non sapessero manco di che cosa stanno parlando.
Tutto questo per avvivare al punto in cui la signora Gauri inizia a scimmiottare il suo amato Pillon dicendo che le persone transgender sarebbero «maschi biologici vestiti da donne». Ed il problema è proprio quello: l'odio di quella gente contro l'esistenza di cittadini che chiedono solo di poter vivere in santa pace la propria vita.
Ed è ancor più patetico che la signora dica che la Boldrini avrebbe definito «finzione» gli «studi di genere», ma la senatrice non ha mai detto nulla di simile dato che ad inventarsi che il fantomatico «geneder» non avesse nulla a che fare con gli «studi di genere» son stati proprio le lobby evangeliche di estrema destra.
In passato la signora Cristina Gauri tentò di sostenere che i gay fossero pedofili, ha violentemente attaccato uno studente si Pisa vittima di discriminazioni e ha fantasticato sui genitali di una bambina minorenne. Ha tentato di negare aggressioni omofobe sostenendo che la vittima avesse il volto già tumefatto, ha difeso un videogame in cui si ammazzano gay e minoranze etniche e ha schiumato contro la Gillette per uno spot contro quella mascolinità tossica che tanto eccita le donne fasciste.
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