Giornata contro l’omofobia, Zan: «Contrastare discriminazioni e violenze è obbligo costituzionale»

In occasione della Giornata contro l’omofobia, Zan ha voluto commentare il tentativo dei partiti populisti di boicottare i principio di non-discriminazione in una strenua promozione dell'odio omofobico:

Nella Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia, la transfobia è importante ricordare come l’Italia sia fanalino di coda, tra i grandi Paesi Europei, nella tutela dei diritti della comunità lgbt+. Le principali ONG che monitorano questi indicatori relegano il nostro Paese in fondo a ogni classifica, alla stregua di Paesi come Polonia o Georgia, superato perfino dall’Ungheria di Orban. Intanto quotidianamente persone vengono fatte oggetto di discriminazione e violenza semplicemente perché esistono, con una responsabilità enorme di una certa politica che, oltre a mettersi di traverso a qualsiasi iniziativa di civiltà, diffonde becere e vergognose fake news. Ultima quella sulla circolare del Ministro dell’Istruzione Bianchi, che chiedeva alle scuole di applicare una legge già esistente e organizzare momenti di riflessione con gli studenti in occasione di questa giornata. Lega e Fratelli d’Italia hanno parlato di “ideologia gender”, quando, voglio ricordarlo proprio oggi, è la Costituzione che all’art. 3 impone alla Repubblica il compito di eliminare qualsiasi discriminazione verso i suoi cittadini. E proprio questo è l’obiettivo della legge contro i crimini d’odio, ovvero dare applicazione a quei principi fissati dalle madri e dai padri costituenti. In questi ultimi 10 mesi di legislatura, superato l’embargo dei 6 mesi al ddl Zan, c’è la possibilità di approvare un testo efficace e schiodare l’Italia da quelle ultime posizioni: ora spetta al Senato sanare la brutta ferita aperta il 27 ottobre scorso da quel voto e da quel vergognoso applauso.


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