L'ex consigliere Tuiach torna a sognare un mondo in cui spopolino insulti omofobi e razzisti
Il camerata nazifascista cita un articolo di matrice populista a firma di Giulio Meotti in cui si tenta di sostenere che l'editoria sarebbe in crisi perché non è razzista ed omofoba come i nazisti la vorrebbero. Ed è surreale come il più grande desiderio di Tuach sia quello di poter offendere e disprezzare il prossimo mentre il suo integralismo lo porta a non riuscire manco a tenersi un lavoro da porta-pizze:
Quindi l'ex consigliere sogna un mondo in cui suo figlio disabile possa essere insultato e deriso con termini dispregiativi? Oppure la sua istigazione al razzismo e all'omofoboa riguarda solo i gruppi sociali che non piacciono a quei suoi amichetti russi che tanto lo eccitano con i loro stupri di bambine minorenni?